“Dobbiamo abbandonare le battaglie di retroguardia e abbracciare una visione chiara e innovativa”. È la strada indicata dal segretario nazionale dell’Anaao Assomed, Pierino di Silverio, durante la direzione nazionale a Milano del sindacato dei medici e dirigenti ospedalieri. L’analisi è cruda e realistica, quella di una categoria professionale che si sente sotto attacco e nel contempo resta elemento vitale del Servizio Sanitario Nazionale.
“Ci stanno progressivamente sottraendo funzioni, lasciandoci però l’intera responsabilità professionale. È imperativo definire con chiarezza l’atto medico, delineando diagnosi, prognosi e terapia, e tutelare la nostra professione con una precisa definizione di responsabilità”, evidenzia il segretario nazionale dell’Anaao Assomed.
Governare il cambiamento
L’appello di di Silverio si fa pressante quando indica una società in profondo e rapido cambiamento sollecitando agli iscritti di osservare questo mondo con occhi e interessi nuovi, necessari per riorganizzarsi di fronte alle sfide e comprendere il futuro.
“Stiamo vivendo un’era di profondo cambiamento sociale”, fa ci presente il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, “con una crescente disaffezione verso la rappresentanza. Il nostro sindacato deve essere protagonista nel governare questo cambiamento, costruendo un futuro solido e sostenibile”.
La svolta da attuare
Nel suo intervento all’assemblea nazionale della Organizzazione dei medici e dirigenti ospedalieri Pierino di Silverio rilancia il ruolo dell’Anaao Assomed indicando a tutti i livelli le vie da percorrere. “Per forgiare un nuovo modello, dobbiamo prima comprendere a fondo quello attuale (come il d.lgs 592/92), lasciarci alle spalle le vecchie logiche e abbracciare una politica sindacale dinamica”, illustra di Silverio, “ricca di modalità di azione anche a livello locale e provinciale”
Il futuro incalza
Il timore del segretario dei medici e dirigenti ospedalieri è quello che la categoria rimanga indietro, sovrastata da vecchie logiche mentre bisogna pensare al domani. “Se non vogliamo essere relegati al passato, mentre il futuro ci incalza”, sottolinea di Silverio, “dobbiamo abbandonare le battaglie di retroguardia e abbracciare una visione chiara e innovativa”.
Riforma Bernini, carenze irrisolte
I fronti aperti per i medici del Servizio sanitario nazionale sono molteplici. Nei giorni scorsi il disappunto per la ‘riforma Bernini’ che pone la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia.
Una scelta bocciata dall’Anaao Assomed.
“Da oggi inizia la nuova pletora medica, che vuol dire più neolaureati nel 2032 e meno qualità formativa. Il tutto sbandierato come abolizione del numero chiuso che di fatto non c’è”. “Aldilà dei problemi organizzativi che il sistema approvato creerà e che ci lasciano assai perplessi, siamo assolutamente contrari ai principi e alle finalità di questa riforma”, sottolinea di Silverio. “Anzitutto perché non risolve in alcun modo la carenza di personale, dal momento che l’esercito di camici bianchi che bussa alle porte delle facoltà di medicina nel 2025 (nel 2024 sono stati 70.000) entrerà nel mercato del lavoro non prima del 2035. Inoltre, ben sapendo che nel nostro Pese l’ingresso in ospedale è subordinato alla specializzazione, avremo sempre il problema delle borse di studio che ad oggi sono 14.000. Cosa ne faremo delle migliaia di colleghi che rimarranno fuori da questi paletti? Forse il governo avrà già pronte le valigie per spedirli in altri Paesi d’Europa e del mondo mentre i meno fortunati rimarranno in Italia a foraggiare il privato”.