È comprensibile che la forte accelerazione impressa da Donald Trump allo scenario politico internazionale scuota fortemente le comode pigrizie dell´ Unione europea del passato. Ora la sveglia Trumpiana suona per Tutti. Come successo dagli enunciati di Trump immediata la decisione dell`Europa di un piano di riarmo triennale da 800 miliardi. Una decisione certo anche molto istintiva. E di tale portata che apre ad una pronta riflessione. Da quale nemico ci dobbiamo immediatamente difendere?
L`Unione Europea ha bisogno di non farsi prendere dal panico, e di riflettere. Anche perche` la pace per l´Ucraina passa altrove , la decideranno Altri e forse anche senza l`Europa. E non abbiamo nessuna perentoria fretta di armarci. Si comprende certo come sia necessaria una riflessione sulla sicurezza dell’Europa ora che la Casa Bianca ha dichiarato di non voler più garantire a proprie spese la difesa del Vecchio Continente. E benché per il fronte progressista questo dipenda da Trump, in realtà si tratta di una richiesta che gli Usa ci fanno in termini sempre più stringenti da diversi anni .
Da qui a credere che sia finita la solidarietà atlantica e che l’Unione debba fare da sola, con un piano di riarmo triennale da 800 miliardi contro Putin ce ne corre. Bene che la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni insista molto sulla necessità di fare ogni sforzo per garantire coesione fra Washington e le capitali europee, ed è rassicurante manifestare un pensiero piu´equilibrato che prenda posizione contro fughe in avanti ingiustificate e ingiustificabili come quelle di Emanuel Macron , latore di abili tattiche cisalpine consegnate alla Storia non ultima quella con la Libia di Gheddafi memoria.
E sara` soprattutto importante che la nostra presidente Ursula Von der Leyen mostri equilibrio e fermezza connotatele dalle nostre solide radici della Storia della nostra Europa per non cadere in atteggiamenti e comportamenti da presidente in erba di aspiranti Stati Uniti d’Europa.
Oltre al riarmo l`Europa sara` forte e autorevole nelle sedi opportune se avra` prima rafforzato e sostenuto la coesione fra i ventisette Stati dell’Unione Europea, certo anche compresa quella della difesa comune che lo Stesso Alcide De Gasperi promuoveva già nel lontano 1953. Quindi attenzione alle ubriacature ideologiche e alle decisioni prese sull’onda di una momentanea tempesta emotiva trumpiana come quella di queste ultime ore. Nel mondo attuale l’Europa non è e non sarà mai una superpotenza militare, pur con buona pace dei minuscoli arsenali nucleari del Regno Unito e della Francia. Invece dovra´ ritagliarsi da subito il ruolo di Chi la Pace la fa con la guerra sulle idee democratiche, su quella dei diritti umani, su quella della coesione dei Popoli. Queste sono le guerre da vincere e dove l`Europa sa vincere. Gli investimenti che abbiamo bisogno di fare sono quelli suggeriti da Mario Draghi per rendere l`Europa un grande continente che superi i propri protezionismi che tuttora sussistono all’interno dell’Ue e aprire le porte ad una Europa unica e libera. Migliorare la difesa comune si può e si deve ma
dobbiamo difendere e consolidare il nostro welfare, a cominciare soprattutto da quello sanitario, dobbiamo occuparci di giovani e lavoro, di istruzione e ricerca., spendere meglio in tecnologia. Sarebbe esiziale, invece, se dovessimo mutare in direzione bellicistica le risorse del Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, preziose per contrastare in senso anticiclico l’incipiente recessione delle grandi economie del continente, compresa la nostra.
È positivo che la Germania, con il Cancelliere Mertz, sembri intenzionata ad abbandonare la tradizionale linea di una miope austerity per favorire il rilancio della domanda interna, ed è certamente positivo che si parli con sempre maggiore insistenza di garanzia europea sul debito o addirittura di debito comune; non vorremmo però che i miliardi di cui parla la Von der Leyen siano come i famosi aerei di Mussolini, che venivano spostati dall’uno all’altro aeroporto per compiacere le illusioni di potenza del Duce. Vanno messi prioritariamente sulle sfide epocali come l’intelligenza artificiale e l’autosufficienza energetica, non su esibizioni muscolari di facciata dannose e poco convincenti.
Celebre frase di Sandro Pertini, “si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai” mai passata di moda. Perche` ancora oggi ne va rievocata e rinnovata la comprensione nella sua profonda attualità etica e pratica. A(r)miamoci di cose buone. Se ci armiamo solo per la guerra perderemo sempre Tutti.