Si è conclusa tragicamente la vacanza di un gruppo di turisti, ospiti di un resort di lusso. Un tragico incidente, avvenuto nei pressi di Diani Beach, in Kenya, ha causato la morte di due turisti italiani. Marco Curcio, 39 anni, di Milano, e Karen De Mozzi, 52 anni, di Albiano, viaggiavano con altri quattro connazionali quando il loro autobus si è ribaltato durante un tentativo di sorpasso. Curcio è deceduto sul colpo, mentre De Mozzi è morta poco dopo in ospedale. Le loro condizioni degli altri feriti, tra cui una minorenne, non sono gravi. L’incidente ha riportato l’attenzione sulle condizioni critiche delle strade keniote, spesso strette e pericolose, con un elevato rischio di incidenti. Secondo le autorità locali, il veicolo avrebbe perso il controllo durante il sorpasso. La Farnesina e l’ambasciata italiana si sono attivate immediatamente per fornire supporto alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti. Il Kenya, nonostante sia una meta turistica rinomata, registra uno dei più alti tassi di mortalità stradale al mondo, con circa 3.000-4.000 vittime ogni anno. Episodi simili hanno già coinvolto turisti italiani: la scorsa estate, quattro siciliani rimasero gravemente feriti in un incidente vicino al Parco di Nakuru, mentre Antonella Bigliotto, 79 anni, perse la vita in una collisione con un camion. Questa tragedia riaccende il dibattito sulla necessità di interventi urgenti per migliorare la sicurezza stradale, proteggendo sia i residenti che i visitatori. Le autorità stanno conducendo indagini approfondite e collaborano con il Ministero degli Esteri e i tour operator per chiarire le dinamiche del sinistro. La vicenda di Marco Curcio e Karen De Mozzi sollecita inoltre una riflessione sull’importanza di normative più rigide per il trasporto turistico, al fine di garantire viaggi sicuri e preservare l’immagine del Kenya come destinazione di eccellenza.