Il presidente della Associazione di Fondazioni di Casse di Risparmio (Acri), Giovanni Azzone è pienamente soddisfatto. L’approvazione del DL Milleproroghe, che rifinanzia il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, sottolinea è per il presidente Acri: “un’ottima notizia per tutto il Paese, che potrà così continuare a contare su un vasto cantiere di sperimentazioni volte a contrastare la dispersione scolastica e offrire opportunità educative a bambini e ragazzi in tutta Italia”.
Politica, un ok bipartisan
“È davvero un bel segnale che il rifinanziamento sia il frutto di una richiesta bipartisan da parte del Parlamento”, evidenzia Giovanni Azzone, “significa che c’è la consapevolezza di un’emergenza cruciale per il Paese e un riconoscimento trasversale della positiva esperienza di partenariato pubblico-privato sociale del Fondo. Un’operazione di vera sussidiarietà orizzontale e di coprogettazione che, in quasi 10 anni, ha saputo attivare le comunità educanti del Paese, coinvolgendo il Terzo settore, e accumulando un vasto bagaglio di sperimentazioni positive (corredate da attente valutazioni d’impatto), che sono a disposizione di tutti, anche per costruire nuove politiche pubbliche di intervento in questo campo”.
Impegno che dura dal 2016
Il presidente di Acri inoltre conferma l’impegno delle Casse di risparmio. “Le Fondazioni di origine bancaria continueranno a promuovere e a sostenere convintamente il Fondo, come stanno facendo ininterrottamente dal 2016, quando contribuirono alla sua attivazione, insieme al Governo e al Forum del Terzo Settore”.
Il progetto diventa operativa
Intanto si è conclusa la prima fase dell’iniziativa sperimentale avviata da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Complessivamente, 367 Enti di Terzo Settore, individuati con la call pubblica, accedono ora alla seconda fase dell’iniziativa nelle 15 aree socio-educative strategiche.
“L’obiettivo di ‘Organizziamo la speranza’, spiegano i promotori del progetto, “è costruire e rafforzare una grande alleanza educativa per potenziare le capacità delle comunità educanti di 15 territori vulnerabili. In particolare, si intende sperimentare, nelle aree socio-educative strategiche, interventi multi-dimensionali finalizzati a produrre un significativo e visibile miglioramento delle opportunità socio-educative e del benessere di bambini, bambine e adolescenti”.
Fondo da 50 milioni di euro
La dotazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile dedicata all’iniziativa ammonta a 50 milioni di euro. È importante sottolineare che l’ammissione alla fase successiva degli Enti selezionati non determina automaticamente la successiva assegnazione di contributi da parte di Con i Bambini.
Inizia la seconda fase
Inoltre sta per prendere il via la seconda fase dell’iniziativa: tutti gli attori e le istituzioni locali coinvolti, compresi gli Enti di Terzo Settore selezionati, saranno chiamati a partecipare attivamente al percorso di analisi dei bisogni, individuazione delle sfide di cambiamento e di successiva progettazione partecipata. Il primo step per gli ETS saranno delle sessioni di confronto sulle traiettorie di cambiamento delle aree, curati da accompagnatori di processo individuati da Con i Bambini.
Aree e cabina di regia
Per ogni area sarà attivata poi una cabina di regia territoriale, costituita a partire dal nucleo degli enti pubblici e privati già coinvolti nella fase di preparazione dell’iniziativa e alla quale saranno invitati a partecipare anche gli attori locali che rivestono ruoli e responsabilità nella comunità educante. Anche la cabina di regia si confronterà sulle traiettorie di cambiamento delle aree e fornirà indirizzi e supporto per la sostenibilità e addizionalità degli interventi promossi grazie al Fondo.
Enti è mandato esplorativo
Con i Bambini, sulla base degli elementi valutativi acquisiti nella prima fase e in conformità agli orientamenti espressi dalla cabina di regia territoriale, procederà all’individuazione degli Enti di Terzo Settore ai quali conferire un “mandato esplorativo”, chiedendo loro di predisporre una “idea progettuale”, con chiari obiettivi di cambiamento per il breve, medio e lungo periodo e comprensiva di una proposta di partenariato, che includa il maggior numero possibile degli enti effettivamente operativi nelle Aree.