Tre autobus sono esplosi giovedì sera in un parcheggio a Bat Yam, città a sud di Tel Aviv, in quello che sembra essere un attacco terroristico. Fortunatamente, non si sono registrati feriti. Secondo l’agenzia di stampa israeliana TPS-IL, sono stati rinvenuti altri ordigni esplosivi su autobus diversi. In seguito all’accaduto, le autorità israeliane hanno sospeso tutti i servizi di autobus e treni per consentire ispezioni approfondite su tutti i veicoli. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 20.30, quando i mezzi si trovavano vuoti nel deposito. I vigili del fuoco hanno domato gli incendi, evitando danni maggiori. La polizia e lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliano, hanno scoperto e disinnescato altri due ordigni inesplosi, uno dei quali nella vicina città di Holon. Stando a un’indagine preliminare, tutti i dispositivi erano identici e programmati per esplodere il giorno successivo. L’incidente è avvenuto poco dopo che Hamas aveva restituito i corpi di quattro ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu è stato aggiornato sulla situazione e si prevede una prossima valutazione della sicurezza. Dopo gli attentati, il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato un’intensificazione delle operazioni antiterrorismo in Cisgiordania, incluse le aree dei campi profughi di Tulkarem. “Daremo la caccia ai terroristi fino alla fine e distruggeremo le loro infrastrutture”, ha dichiarato Katz, collegando l’attacco al “fronte iraniano”. Benny Gantz, esponente politico israeliano, ha descritto l’episodio come un “mega-attacco” sventato, sottolineando che l’intenzione criminale è altrettanto importante del risultato. Ha sollecitato una risposta decisa, mirata non solo ai responsabili diretti, ma anche ai mandanti e ai finanziatori, con l’obiettivo di infliggere un costo significativo alle organizzazioni terroristiche coinvolte.