Critiche da parte della Cina nei confronti degli Stati Uniti per una “grave regressione” sulla posizione relativa a Taiwan, in seguito alla modifica sul sito del Dipartimento di Stato, che ha eliminato il riferimento all’indipendenza dell’isola, rivendicata da Pechino. La scheda mantiene l’opposizione di Washington a cambiamenti unilaterali da parte della Repubblica Popolare Cinese (RPC) e del Governo nazionalista ma è stata rimossa la frase “non sosteniamo l’indipendenza di Taiwan”. Per Pechino, la modifica invia un segnale errato alle forze indipendentiste e ha esortato gli USA a correggere l’errore. Gli Stati Uniti devono “evitare di usare Taiwan per controllare la Cina” e “non supportare l’indipendenza di Taiwan”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun. La stessa frase era stata rimossa nel 2022, ma poi ripristinata. Gli USA non riconoscono ufficialmente Taiwan, ma sono il principale sostenitore e fornitore di armi dell’isola, che conta 23 milioni di abitanti. Pechino, che non esclude l’uso della forza, è sensibile a qualsiasi riconoscimento internazionale di Taiwan. La Cina Nazionalista sostiene di essere già indipendente. Il governo si trasferì a Taiwan nel 1949, dopo una guerra civile con le forze di Mao Zedong. Gli USA hanno riconosciuto la RPC nel 1979, accettando che Taiwan faccia parte della Cina, ma senza prendere posizione sulla sovranità dell’isola. Il Dipartimento di Stato ha confermato che la posizione USA non è cambiata, restando impegnata nella politica “Una sola Cina”. Il sito è stato anche aggiornato per menzionare la cooperazione di Taiwan con il Pentagono sui semiconduttori e per sostenere la partecipazione di Taiwan a organizzazioni internazionali nonostante l’opposizione della Cina. Recentemente, due navi statunitensi hanno attraversato lo Stretto di Taiwan, seguite da una nave canadese, azioni condannate da Pechino.