A un anno dalle Olimpiadi invernali in Italia, stanno svanendo le possibilità per la Russia di partecipare. Se non si raggiunge presto la pace in Ucraina e il Comitato Olimpico Internazionale e Mosca non risolvono le loro tensioni, gli atleti russi potrebbero essere esclusi per la seconda volta consecutiva. “C’è un’alta probabilità che la Russia non gareggerà come nazione indipendente” nei Giochi del 2026, ha dichiarato David Wallechinsky. La Russia era quasi assente a Parigi, con solo pochi atleti neutrali che hanno conquistato una medaglia d’argento nel tennis femminile. L’esclusione da Milano Cortina 2026 potrebbe essere più significativa, coinvolgendo superstar della NHL e pattinatori di talento. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia ha gareggiato come “Squadra Unificata” nel 1992, poi come Federazione Russa, Comitato Olimpico Russo o “ROC”, e Atleti Olimpici dalla Russia o “OAR”. Questi ultimi nomi sono stati utilizzati dopo la scoperta di programmi di doping sponsorizzati dallo Stato. Dal 1994, gli atleti russi con la loro bandiera hanno vinto 120 medaglie invernali, mentre sotto ROC o OAR ne hanno vinte 49. Lo sport è fondamentale per la Russia, simbolo di forza e abilità atletica. Il Team Russia ha dominato il pattinaggio di figura con 14 ori, nove argenti e tre bronzi dal 1994, oltre a sei podi ROC e tre OAR. Nonostante il divieto ai comitati olimpici di Russia e Bielorussia, alcune federazioni sportive potrebbero permettere ai russi di competere come “atleti neutrali”. L’International Skating Union ha richiesto alla Russia di presentare entro il 28 febbraio una lista di nomi per il 2026.
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