Donald Trump minaccia di aumentare i dazi sui partner commerciali degli Stati Uniti, colpendo principalmente Corea del Sud e Giappone. Questi due Paesi rappresentano il 16,8% dei veicoli venduti negli USA, con la Corea del Sud all’8,6% e il Giappone all’8,2%. Sono i principali importatori di veicoli dopo il Messico, che beneficia di un’esenzione dai dazi rispetto al 25% minacciato per Canada e Messico. Hyundai e GM esportano senza dazi dalla Corea del Sud, che ha superato Giappone e Canada come secondo esportatore di auto nuove. Il Messico è al primo posto con il 16,2% delle vendite. Jeff Schuster di GlobalData segnala Hyundai e GM come i più esposti ai rischi tariffari. Le importazioni dal Giappone sono soggette a una tariffa del 2,5%, con 1,31 milioni di auto vendute negli USA. Le vendite giapponesi sono diminuite, mentre quelle sudcoreane sono aumentate. Nonostante un accordo commerciale nel 2018, le esportazioni USA verso la Corea del Sud sono diminuite del 16%. Le tariffe sui camion coreani e giapponesi sono del 25%, il che può aumentare i costi dei veicoli e ridurre la domanda. Hyundai è il maggiore esportatore USA, seguita da GM e Kia. GM ha aumentato le importazioni dalla Corea del Sud, con vendite di veicoli entry-level cresciute da 173.000 a 407.000. GM è il maggiore investitore in Corea del Sud, con 9 trilioni di won investiti. Tra i modelli prodotti ci sono Buick Encore GX e Chevrolet Trax. Mark Reuss di GM ha elogiato i veicoli entry-level per la loro crescita redditizia. Hyundai non ha commentato i dazi. Terence Lau della Syracuse University afferma che l’industria automobilistica può adattarsi alle tariffe, ma richiede tempo. Jim Farley di Ford sostiene una politica tariffaria uniforme per bilanciare il mercato nordamericano. Trump ha firmato un memorandum per imporre “tariffe reciproche”, ma non ha specificato i Paesi mirati. Ha proposto il “Trump Reciprocal Trade Act” per imporre tariffe sui Paesi con dazi più alti sui beni americani.