Dopo una maratona parlamentare culminata al quattordicesimo scrutinio, ieri il Parlamento in seduta comune ha eletto i quattro nuovi giudici della Corte Costituzionale. L’accordo, raggiunto dopo 19 fumate nere, è arrivato grazie a un’intensa trattativa notturna tra mercoledi e giovedì, con contatti diretti tra il Premier Giorgia Meloni e la Segretaria del Pd Elly Schlein.
Nello specifico, con il raggiungimento della maggioranza qualificata dei tre quinti dell’Assemblea, sono stati eletti Massimo Luciani (505 voti, Professore di diritto pubblico alla Sapienza, sostenuto dal Pd); Francesco Saverio Marini (500, Consigliere giuridico di Meloni, in quota Fratelli d’Italia), Maria Alessandra Sandulli (502, Ordinaria di diritto amministrativo a Roma Tre, scelta tecnica condivisa) e Roberto Cassinelli (503, avvocato e già parlamentare di Forza Italia, figura di sintesi per la maggioranza. La svolta è arrivata con il nome di Cassinelli, avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, figura capace di ricomporre le divisioni interne al partito di Antonio Tajani.
Democrazia garantita
Il presidente del Consiglio Meloni ha espresso soddisfazione: “Un ampio accordo tra le forze parlamentari ha permesso di ripristinare il plenum della Consulta, fondamentale per la nostra democrazia”. Lorenzo Fontana, Presidente della Camera ha sottolineato che “ineoeletti sapranno garantire la tutela dei valori fondanti della Repubblica”. Dal fronte dell’opposizione, Elly Schlein ha apprezzato il metodo del dialogo, mentre Maurizio Lupi (Noi Moderati) ha auspicato che l’approccio bipartisan venga esteso ad altre grandi questioni istituzionali. Congratulazioni sono giunte anche da Renato Schifani, Governatore della Sicilia, e da Andrea Delmastro (FdI), che ha ribadito l’impegno del governo a rafforzare le istituzioni. I Presidenti dei gruppi parlamentari di FdI, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, hanno sottolineato che l’elezione è il frutto del forte senso di responsabilità e del rispetto delle istituzioni dimostrato dal Centrodestra. Hanno inoltre evidenziato come sia stato accolto l’appello del Presidente Mattarella e superato lo stallo, precisando che la responsabilità del ritardo non è stata della maggioranza. Hanno infine augurato buon lavoro ai giudici eletti, ribadendo l’impegno di Fratelli d’Italia per l’interesse nazionale e la tutela degli italiani. Elisabetta Gardini, Vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha detto che l’elezione dei quattro giudici della Corte Costituzionale rappresenta una nuova prova del senso di responsabilità istituzionale del Centrodestra guidato da FdI. Gardini ha inoltre sottolineato che il risultato raggiunto è la risposta alle accuse della Sinistra, che aveva tentato di attribuire alla maggioranza la responsabilità del precedente stallo.
Senso delle istituzioni
Mariastella Gelmini, Senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare, ha sottolineato che l’elezione dei quattro giudici costituzionali rappresenta una prova di maturità politica e senso delle istituzioni, frutto anche della moral suasion di Mattarella. Gelmini auspica che l’ampio accordo raggiunto non resti un caso isolato, ma diventi un modello per affrontare altre questioni importanti, come il dossier Rai. Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso soddisfazione per la nomina dei nuovi giudici della Corte Costituzionale, definendoli figure di alto profilo. Ha evidenziato l’importanza dell’accordo raggiunto tra maggioranza e opposizione, che ha evitato la paralisi di un’istituzione fondamentale. Calenda ha infine sollecitato i nuovi giudici a mettersi subito al lavoro per affrontare le questioni urgenti che riguardano il funzionamento dello Stato e la vita dei cittadini.
Con queste nomine, sollecitate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Presidente della Consulta Giovanni Amoroso, si ripristina così il plenum della Corte, rimasto incompleto per sette mesi. Ora, la Consulta può operare a pieno regime, affrontando le delicate questioni costituzionali del Paese.