Ecuador al ballottaggio dopo che il primo turno delle elezioni presidenziali, tenutesi domenica, non ha prodotto un vincitore chiaro. Le autorità parlano di un “pareggio tecnico” tra il candidato di centro-destra Daniel Noboa e la sfidante di sinistra Luisa Gonzalez. I due si affronteranno di nuovo ad aprile. Delusi i sostenitori di Noboa, che speravano in una vittoria immediata grazie a un exit poll favorevole. La sicurezza e l’energia sono stati temi centrali. La presidenza di Noboa si è concentrata sulla lotta alla violenza delle gang, utilizzando l’esercito per ridurre la criminalità. I suoi sostenitori sperano che otterrà un mandato per continuare queste politiche. Il paese è polarizzato su due idee diverse che ha diviso anche l’elettorato. Fernanda Iza afferma che il supporto militare ha portato stabilità, sebbene permangano problemi. Juan Diego Escobar è fiducioso nel futuro di Noboa, mentre Miriam Naranjo lo vede come un simbolo di “cambiamento”. Nonostante alcuni successi, la criminalità continua a essere una sfida. Gonzalez critica Noboa per promesse non mantenute su economia e sicurezza, proponendo un aumento della spesa sociale. Ha ricevuto critiche anche per la lenta risposta alla siccità. Noboa ha suscitato polemiche rifiutandosi di delegare poteri alla vicepresidente, creando tensioni. Circa 14 milioni di ecuadoriani sono andati alle urne. Gonzalo Cajas sottolinea l’urgenza di affrontare povertà e criminalità, mentre Alejandra Tufiño invoca un cambiamento. Gabriela Cajo esprime frustrazione per la mancanza di progressi contro la criminalità, definendo Noboa un simbolo di paura. Il Paese affronta sfide legate a criminalità, disoccupazione, economia debole e crisi energetica. Noboa promette di creare occupazione e attrarre investimenti, mentre Gonzalez punta su riforme economiche e lotta alla povertà.
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