sabato, 8 Febbraio, 2025
Esteri

L’America pronta a raddoppiare le sanzioni a Mosca per porre fine alla guerra

Donbass, Mosca rivendica la conquista della città di Toretsk. Volodymyr Zelensky guiderà la delegazione ucraina alla Conferenza di Monaco. Kiev: l'adesione all'Ue avverrà, non è oggetto di negoziazione

Donald Trump è pronto a raddoppiare le sanzioni Usa alla Russia per porre fine alla sua guerra contro l’Ucraina. Secondo quanto dice Keith Kellogg, inviato speciale Usa per il conflitto in Ucraina, in un’intervista al New York Post, sia Kiev che Mosca dovranno fare delle concessioni per porre fine alle uccisioni “di portata industriale” causate dal conflitto. L’applicazione delle sanzioni alla Russia, spiega Kellogg, è “solo circa un tre” su una scala da uno a 10 su quanto possa essere dolorosa la pressione economica. “Si potrebbero aumentare, specialmente le sanzioni che prendono di mira la produzione e le esportazioni di petrolio”. “Se c’è qualcuno che capisce cos’è la leva finanziaria, è il presidente Trump, e lo si può vedere da ciò che ha fatto di recente”, ha affermato l’inviato Usa. “Se guardi alla storia, non vorresti mai entrare in una lotta di logoramento con i russi, perché è così che combattono. Ci sono abituati. Voglio dire, questo è un paese che era disposto a perdere, e lo ha fatto, 700.000 uomini nella battaglia di Stalingrado in sei mesi, e non ha battuto ciglio”, osserva l’ex generale Usa. “E quindi – spiega – la pressione non può essere solo militare. Bisogna fare pressione economica, bisogna fare pressione diplomatica, qualche tipo di pressione militare”. L’obiettivo è porre fine alla violenza prima di negoziare, perché “non si può uscire da questa guerra uccidendo”, data la mancanza di interesse della Russia nell’impedire ingenti perdite delle proprie forze.

Attendiamo con impazienza la visita dell’inviato Usa, Keith Kellogg

Da parte sua il capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Andriy Yermak ha detto di aver parlato con l’inviato, Keith Kellogg, di argomenti quali la situazione sul campo di battaglia nella guerra con la Russia, la sicurezza dei civili ucraini e gli incontri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera alla fine del mese. “La parte ucraina attende con ansia la visita dell’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, a febbraio, per fornire informazioni complete sull’aggressione russa contro il nostro Paese”, ha scritto Yermak su Telegram.

Cremlino: finora “nulla di sostanziale”

“Ci sono molte dichiarazioni e rapporti su questo argomento che il giorno dopo vengono smentiti, cambiati, riconosciuti come bufale o altro. Non c’è ancora nulla di sostanziale su questo argomento; dobbiamo solo essere pazienti”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, interpellato sulle dichiarazioni diKellogg. “La Russia è aperta ai negoziati. In ogni caso, una soluzione dovrebbe essere il risultato dei negoziati”, ha detto Peskov. Trump e Putin hanno entrambi dichiarato di voler incontrarsi di persona. L’ordine del giorno, se tale incontro avrà luogo, dovrebbe essere incentrato sull’obiettivo dichiarato da Trump di porre rapidamente fine al conflitto che dura da tre anni.

Zelensky guiderà delegazione ucraina a Conferenza di Monaco

il direttore dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak in un’intervista all’Associated Press ha reso noto che Zelensky guiderà la delegazione ucraina che parteciperà alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza in programma dal 14 al 16 febbraio. Alla conferenza parteciperanno il vice presidente americano, J.D. Vance, e l’inviato speciale Usa per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg. Yermak ha spiegato che la delegazione ucraina presenterà la posizione di Kiev su come mettere fine al conflitto e arrivare a “una pace lunga e duratura”. “È necessario che i leader e gli esperti di politica che saranno a Monaco si rendano conto che questo è un momento di svolta – ha aggiunto – siamo molto vicini a porre davvero fine a questa guerra con una pace giusta e duratura, ma è necessario stare insieme… non dare alla Russia l’opportunità di dividere il mondo, di dividere i partner”.

Tusk a von der Leyen: non importa come finanziamo difesa, va fatto

“Il confine orientale deve essere protetto, il confine con la Russia e la Bielorussia e lo stesso vale per il Mar Baltico. Ne abbiamo discusso con i paesi nordici, dobbiamo rendere la costruzione più sicura contro la flotta ombra, che opera lì da un po’ di tempo e distrugge la nostra infrastruttura sottomarina”. Lo ha detto il premier polacco, Donald Tusk, nella conferenza stampa a Danzica, in Polonia, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “So che questo è un compito molto difficile per la Commissione Europea, ma per la Polonia, non importa davvero da quali meccanismi finanziamo la sicurezza. Ma so che questa è una discussione che deve richiedere tempo in Europa. Quindi, qualunque cosa finanziamo, deve essere finanziata”, ha concluso Tusk.

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