sabato, 22 Febbraio, 2025
Cultura

Franco Perrelli ci mostra nuovo Ibsen nei “Drammi borghesi”. Presentato al Teatro Argentina il volume

Parlare di Ibsen vuol dire affrontare un autore che viene continuamente rimesso in scena, riletto e reinterpretato, non soltanto perché ha segnato un punto di svolta sostanziale per il teatro del novecento, ma anche per la sua capacità di parlare dell’intima condizione dell’uomo moderno. Il Professor Franco Perrelli, tra i massimi studiosi di storia del teatro, ha scelto di tradurre e indagare i drammi borghesi dell’autore, per consegnare al pubblico un imperdibile gioiello letterario. Un grande lavoro, che ha preso forma nel volume “Drammi borghesi” per la collana I Meridiani di Mondadori, dove, come premette l’autore del testo, poter incontrare “un nuovo Ibsen”.

Così Il 10 dicembre presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina, a Roma, è stato presentato al pubblico questo Meridiano Mondadori dedicato ad Ibsen, uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, con gli interventi del traduttore e curatore del volume Franco Perrelli e della Professoressa Sonia Bellavia, docente ordinario di Storia del Teatro dell’Università La Sapienza, preceduti dai saluti del Direttore del Teatro di Roma Luca De Fusco.

Henrik Ibsen ci viene riconsegnato, attraverso i Drammi borghesi, in tutta la sua modernità. Come ben spiega Perrelli: “propongo di leggere questo volume come di legge un romanzo, perché, proprio per le peculiarità Ibseniane, c’è una tensione narrativa molto forte. Esiste infatti una dimensione romanzesca spiccata nei drammi di Ibsen, perché la sostanza umana, il dramma familiare, sono realtà in cui siamo immersi, con cui combattiamo tutti i giorni. Non è un autore legato al dramma borghese nella sua accezione più canonica, ma è un drammaturgo capace di creare personaggi dal fascino straordinario, mostrando una capacità inventiva che si può aprire a molteplici letture. Certamente i temi della modernità attraversano tutto il corpus delle sue opere, i grandi temi della famiglia, i temi dell’emancipazione della donna, dell’emancipazione dei giovani, le tensioni sociali. Possiamo considerarlo un grande incubatore del 900.

Indubbiamente parliamo di uno scrittore capace di mettere in luce le contraddizioni umane, attraverso una importante capacità satirica, che si manifesta dentro l’acme del dramma. Ho cercato di mettere in luce anche questo aspetto attraverso la traduzione”.

Franco Perrelli, Professore di Storia del Teatro all’università degli Studi di Bari e Torino, ha tradotto Ibsen anche per le messe in scena di Orazio Costa e Gabriele Lavia e questa sua esperienza con la dimensione viva del teatro gli ha permesso di evidenziare anche la sottigliezza psicologica del drammaturgo, che ha scritto opere polemiche per il suo tempo ed attuali per il nostro. Ibsen è stato certamente uno degli autori che ha avuto addirittura più successo editoriale che teatrale. Le traduzioni, anche ibride, anche sporche, che sono state fatte delle sue opere hanno, di fatto, aiutato la diffusione delle stesse. Infatti è uno degli autori maggiormente tradotti al mondo.

Quest’opera offre una collezione di dodici testi destinati a lasciare un’eredità indelebile nel pubblico e nella comunità teatrale.

Dalle Colonne della società a Quando noi morti ci destiamo, passando per Una casa di bambola, Spettri, Un nemico del popolo, L’anitra selvatica, Rosmersholm, La donna del mare, Hedda Gabler, Il costruttore Solness, Il piccolo Eyolf, John Gabriel Borkman. Sono questi i dodici drammi della maturità, di ambientazione contemporanea e borghese, che costituiscono una sorta di canone all’interno della produzione teatrale di Ibsen. Composti tra il 1877 e il 1899, i dodici testi sono accompagnati da un’ampia appendice di abbozzi e altri documenti largamente inediti in italiano, tra i quali spicca la prima stesura completa di Casa di bambola, uno dei suoi testi più iconici e rappresentati. La traduzione e il commento, a cura di Franco Perrelli, si basano sulla più recente edizione mentre l’introduzione costituisce un affondo nella storia della cultura norvegese, e non solo, in cui si colloca la scrittura ibseniana. I Drammi borghesi non sono dunque da concepire come un’opera preziosa per studiosi, cultori e pubblico teatrale, ma per gli individui tutti, in particolare modo per i giovani, che Ibsen difese strenuamente, rivendicando il loro diritto all’autonomia, all’affermazione, sottolineando la loro capacità di gestione della vita. Un autore imperdibile, per tutti, che si rivela attraverso il raffinato, profondo e sottile ritratto, come sottolinea la Professoressa Sonia Bellavia: “Il Professor Perrelli, uno dei maggiori studiosi di teatro europeo, ci restituisce un Ibsen pienamente ricollocato nel suo contesto culturale, politico, socia e questo rende l’autore molto più attuale di qualsiasi attualizzazione. Ritengo che l’approccio del Professor Perrelli sia esemplare e istruttivo. È la stessa postura che dovremmo avere anche nell’analisi della nostra realtà. “

Franco Perrelli ha tenuto lezioni, seminari e conferenze a Parigi, Copenaghen, Stoccolma, Oslo, Rejkyavik, Strasburgo, Cracovia, Göttingen, Mexico City e Shanghai. Nel 2011, è stato visiting professor per ricerca all’Università di Aarhus. Il volume “I maestri della ricerca teatrale. Il Living, Grotowski, Barba e Brook” (Roma-Bari,Laterza, 2007) gli è valso il Premio Pirandello 2009 per la saggistica teatrale. Nel 2014, ha vinto lo Strindbergspris dellaStrindbergssӓllskap di Stoccolma. Diversi suoi saggi sono tradotti all’estero. Ha diretto la Scuola di Dottorato in Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo dell’università di Torino. Dal 2019 è docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Bari.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Straordinario successo dello spettacolo “Elena la matta”. Intervista alla drammaturga Elisabetta Fiorito

Rosalba Panzieri

Craxi e Trump: anime ribelli

Antonio Cisternino

La rivista americana “Time” nomina Gisèle Pelicot Donna dell’anno 2025

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.