Mai come in questi giorni si sta assistendo a una diatriba tra governo e opposizioni che sembra oramai tracimare. Accuse, risposte, controaccuse e contro risposte: le polemiche politiche sembrano ‘avere la meglio’ sulla cronaca spicciola e sui veri bisogni degli italiani. E dunque anche la giornata di ieri è stata contrassegnata da botte e risposte al veleno tra l’esecutivo e la minoranza. Argomenti principali, il caso Almasri e i migranti sfruttati in Campania.
Partendo proprio da quest’ultimo tema che ha visto un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno portare alla luce un vasto sistema di frode legato all’immigrazione, con oltre 2.000 richieste false di permessi di soggiorno e 36 persone indagate. Uno scandalo che ha immediatamente sollevato un acceso dibattito politico, con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha sottolineato come l’inchiesta confermi le denunce fatte dal governo sulla gestione dei flussi migratori in Italia. Un’inchiesta che ha portato ai domiciliari il tesoriere del Pd in Campania, Nicola Salvati, accusato di aver riciclato i proventi di un’associazione a delinquere.
Il sistema di speculazione
L’operazione della Dda ha svelato un vero e proprio mercato illecito dei permessi di soggiorno, alimentato da cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere il documento necessario per rimanere in Italia. Un sistema collaudato che coinvolgeva soggetti senza scrupoli, capaci di incassare milioni di euro grazie alla falsificazione delle richieste di regolarizzazione. Il Primo Ministro, intervenendo sulla vicenda attraverso il suo profilo X, ha ribadito la volontà dell’esecutivo di contrastare fermamente simili fenomeni: “Non a caso, abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità”. Tra i nomi coinvolti nell’inchiesta emerge quello, come anticipato, di Nicola Salvati, ex vicesindaco di Poggiomarino e fino a poco tempo fa tesoriere del Partito democratico in Campania. Salvati, che aveva ricoperto il ruolo di consigliere comunale fino alle dimissioni del Sindaco Falanga, è stato sospeso dal Pd dopo la diffusione delle notizie sul suo coinvolgimento nell’indagine. Nel suo intervento Meloni non lo cita mai, ma è chiaro il riferimento a lui, in una regione, la Campania, guidata dal Governatore Vincenzo De Luca.
Botta e risposta
La notizia è stata commentata anche dal Vicepremier Matteo Salvini, il quale ha ironizzato sui “buoni e generosi” del Pd, sottolineando la gravità delle accuse se confermate.
Invece Antonio Misiani, Commissario del Pd Campania, ha rilasciato una nota ufficiale in cui si specifica che, in base allo Statuto e al Codice etico del partito, Salvati è stato sospeso cautelativamente dall’anagrafe degli iscritti e sollevato dall’incarico di tesoriere. Una decisione che il partito ha preso in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari, pur ribadendo il principio di presunzione di innocenza. A prendere il posto di tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, il quale ha sottolineato che Salvati è stato rimosso immediatamente e sospeso dall’anagrafe degli iscritti del Pd. Ha poi criticato la doppia morale della maggioranza di governo, evidenziando come una ministra (Daniela Santanché, ndr), rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa, resti al suo posto con il sostegno della coalizione, mentre il Pd ha agito tempestivamente nel caso Salvati.
Ma sull’argomento c’è da registrare la freddezza del Movimento 5 Stelle verso lo stesso Pd, se è vero che il Capogruppo pentastellato alla Camera, Riccardo Ricciardi, ha sottolineato la necessità di “massima intransigenza” per qualsiasi alleanza politica, sia a livello nazionale che territoriale. Commentando il caso di Salvati, ha auspicato che il Pd faccia una “pulizia totale in casa propria” prima di discutere di possibili accordi con il Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni regionali.
Il caso Almasri
L’inchiesta della Dda di Salerno si inserisce in un contesto di crescente attenzione sulle dinamiche dell’immigrazione irregolare e sui possibili legami con la criminalità organizzata. In questo quadro, oggi alla Camera dei Deputati si terrà un’informativa urgente dei Ministri della Giustizia, Carlo Nordio, e dell’Interno, Matteo Piantedosi, sul caso Almasri, un’altra vicenda che ha sollevato polemiche e interrogativi nel panorama politico italiano.Le opposizioni avevano chiesto che fosse lo stesso Premier a riferire sul caso, ma la richiesta non è stata accolta. Accolta invece, dopo un primo diniego, la possibilità di vedere il tutto in diretta televisiva: le opposizioni hanno alzato la voce e hanno avuto, giustamente, quanto richiesto.