Le Brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas, hanno annunciato venerdi i nomi dei tre ostaggi che rilascerà oggi nell’ambito dell’accordo con Israele per il cessate il fuoco a Gaza. Si tratta dei tre israeliani: Yarden Bibas, Ofer Calderon, Keith Schmonsel Segal. Fonti israeliane hanno confermato che l’elenco è accettabile per Tel Aviv e rispetta gli accordi raggiunti dalle parti.In cambio, sabato Israele rilascerà 90 detenuti “9 dei quali– spiega Amani Sarahneh, portavoce del Prisoners’ Club –stanno scontando condanne all’ergastolo e 81 condanne a lungo termine”.
43 uccisi nonostante il cessate il fuoco
Nella giornata di venerdi, 43 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano nonostante il cessate il fuoco, mentre altri nove sono rimasti feriti. Inoltre, le Brigate Al-Qassam hanno annunciato giovedì che il suo leader, Mohammed Deif, è stato ucciso dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Secondo le brigate, anche diversi altri alti comandanti di Hamas, tra cui il vice capo di stato maggiore di Al-Qassam, Marwan Issa, e l’ex comandante della Brigata Khan Younis di Hamas, Rafa Salama, sono stati uccisi.
Egiziani: no agli sfollamenti da Gaza
In seguito allo scambio di prigionieri di oggi, il varco tra Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, e l’Egitto dovrebbe essere aperto. Secondo quanto hanno dichiarato venerdì all’agenzia France-Presse una fonte di Hamas e un’altra vicina ai negoziati: “I mediatori hanno informato Hamas della decisione di Israele di aprire il varco di Rafah”, decisione che permetterà l’evacuazione dei feriti. Anche l’Unione Europea ha dichiarato oggi che ha ripreso la sua missione civile per monitorare il varco. Tuttavia subito centinaia di egiziani si sono radunati davanti al varco per protestare contro la controversa proposta del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui un gran numero di abitanti di Gaza dovrebbe rifugiarsi in Egitto e Giordania. I manifestanti sventolavano bandiere palestinesi e mostravano foto del presidente egiziano Abdel-Fatah al Sisi, che ha respinto la proposta di Trump, insieme a cartelli con la scritta “Ti supportiamo”.
Carabinieri arrivano a Rafah
“Stanno arrivando i nostri carabinieri a Rafah, spero di poterli incontrare ad Ashdod quando mi recherò giù per accogliere le navi italiane che portano i beni alimentari e i 15 tir del progetto Food for Gaza”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani da Belgrado, sottolineando che “i nostri carabinieri sono sempre una garanzia di stabilità, sono ben accolti sia da israeliani che da palestinesi, hanno già esperienza perché hanno addestrato la polizia palestinese” e ne sono stati chiesti “altri 200 per formare ancora la polizia dell’Anp”.
UNRWA continua a operare
Intanto l’Agenzia Onu per il soccorso e dei rifugiati palestinesi (UNRWA) continua a operare nei territori palestinesi sotto il controllo di Israele, nonostante una legge israeliana che ne vieta le attività. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric durante una conferenza stampa: “Le cliniche dell’UNRWA in tutta la Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, sono aperte. Nel frattempo, l’operazione umanitaria a Gaza prosegue”. Contemporaneamente, Gran Bretagna, Francia e Germania hanno ribadito la loro “grave preoccupazione” per l’applicazione da parte di Israele della legge contro L’UNRWA: “Esortiamo il governo di Israele a lavorare con i partner internazionali, comprese le Nazioni Unite, per garantire la continuità delle operazioni”, si legge nella dichiarazione congiunta delle tre nazioni
L’Oms chiede a Israele che feriti lascino Gaza
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha chiesto al governo israeliano di consentire l’evacuazione di persone gravemente malate e ferite a Gaza, tra cui 2500 bambini, punto su cui ha insistito anche il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dopo aver incontrato quattro medici statunitensi che hanno operato come volontari a Gaza durante i 15 mesi di guerra. Il rappresentante dell’Oms nei territori palestinesi, Rik Peeperkorn, ha dichiarato in videoconferenza da Gerusalemme che ci sono tra i 12 e i 14 mila palestinesi che hanno bisogno di essere evacuati da Gaza per motivi medici. Come primo passo, ha annunciato che 50 pazienti dovrebbero essere evacuati questo sabato attraverso il varco di Rafah. Secondo l’Oms è necessario ripristinare il sistema in vigore prima del conflitto, che consentiva di dirottare i pazienti da Gaza verso la Cisgiordania e Gerusalemme Est.