Ahmed al-Sharaa è stato nominato presidente ad interim della Siria, consolidando la sua leadership dopo la campagna che ha destituito Bashar al-Assad. Il comando militare, che ha guidato l’offensiva, ha conferito a Sharaa l’autorità di formare un consiglio legislativo temporaneo durante la transizione, con la costituzione siriana sospesa. Queste decisioni sono state prese dai comandanti militari coinvolti nell’assalto, guidato da Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Sharaa ha sottolineato la necessità di colmare il vuoto di governo in modo legittimo, preservare la pace civile e ricostruire le istituzioni statali. Ha promesso una transizione politica che includerà una conferenza nazionale, un governo inclusivo ed elezioni entro quattro anni, senza specificare una tempistica per il nuovo consiglio legislativo. Fawaz Gerges della London School of Economics ha dichiarato che HTS e Sharaa intendono stabilire un governo monopartitico islamista. HTS ha interrotto i legami con Al-Qaeda nel 2016. La dichiarazione conferma che Sharaa guiderà la transizione e rappresenterà la Siria a livello internazionale, con il nuovo consiglio operativo fino all’adozione di una nuova costituzione. Il parlamento di Assad è stato sciolto, così come il partito Baath e il suo apparato di sicurezza, mentre i ribelli verranno integrati nello Stato. Gli annunci sono stati fatti durante la “Conferenza per annunciare la vittoria della rivoluzione siriana”, con la partecipazione dei ministri del governo ad interim nominato da HTS. Il Qatar ha supportato le misure per ristrutturare lo Stato siriano. Mohanad Hage Ali del Carnegie Middle East Center ha commentato che l’annuncio riflette il nuovo potere di Sharaa, ma non la diversità della Siria. Dopo l’annuncio, si sono uditi spari di protesta a Damasco.