DeepSeek, il chatbot cinese gratuito basato sull’intelligenza artificiale, sta sollevando preoccupazioni sulla sicurezza. Sebbene i ricercatori di sicurezza informatica ritengano che l’app non appaia pericolosa, presenta rischi significativi per la privacy. Conforme alle leggi cinesi, questo prodotto di intelligenza artificiale, può raccogliere e rielaborare le informazioni fornite dagli utenti. I grandi modelli linguistici, come quelli di ChatGPT di OpenAI, funzionano raccogliendo dati dagli utenti, e DeepSeek, sebbene più efficiente di ChatGPT, non fa eccezione. Le leggi cinesi impongono alle aziende di collaborare con l’intelligence del paese, esponendo potenzialmente i dati alla sorveglianza governativa, diversamente dagli USA, dove le agenzie necessitano di un ordine del tribunale per accedere alle informazioni aziendali. Tuttavia, è possibile usare DeepSeek riducendo al minimo i dati inviati in Cina. Per utilizzare questo chatbot gli utenti devono creare un account con un’email o un numero di telefono cinese. Lukasz Olejnik, consulente e ricercatore presso il King’s College London Institute for AI, consiglia cautela nel condividere dati sensibili con DeepSeek. Ron Deibert, direttore del Citizen Lab dell’Università di Toronto, sottolinea che attivisti o giornalisti devono essere particolarmente prudenti. Un modo per limitare i dati inviati in Cina è registrarsi con un nuovo account email, separato da altri servizi. Deibert avverte che i rischi esistono anche con le piattaforme americane di intelligenza artificiale, che raccolgono dati simili. “Chiunque sia critico verso l’amministrazione o parte di una comunità a rischio dovrebbe essere cauto con queste ‘scatole nere’ – ha affermato – I dati degli utenti sono spesso utilizzati per addestrare questi sistemi”.