Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Creatività Contemporanea ha indetto una selezione pubblica di opere fotografiche realizzate da giovani fotografi durante l’emergenza sanitaria in corso.
Al fine di contenere il contagio legato alla pandemia Covid-19, il lockdown (letteralmente: isolare, bloccare, mettere in sicurezza) ha imposto misure molto restrittive di mobilità delle persone, fisicamente ritirate nelle loro case con conseguente svuotamento delle strade.
Il Bando si pone il duplice obiettivo di recepire e valorizzare la visione del territorio italiano (nella scena urbana ed extra-urbana) da parte di giovani fotografi, che sarebbe rimasta a sua volta locked-down per troppo tempo. Da una parte intende raccogliere lavori di qualità per un racconto fotografico sul vuoto e sulla sospensione nelle città, nei paesaggi naturali e antropici, realizzati da 20 (venti) giovani fotografi professionisti.
Dall’altra, attraverso una pubblicazione online delle opere selezionate, valorizzare la loro produzione fotografica dando visibilità anche istituzionale alla creatività e alla qualità del loro lavoro che, in un momento di difficoltà e di isolamento sociale così straordinari, vedono bruscamente ridotte le occasioni di essere valorizzati.
Un’idea, dunque, molto interessante. Se non fosse per un piccolo particolare: non è previsto compenso.
Secondo lo stesso bando, infatti, le fotografie selezionate “dovranno essere libere da ogni diritto e potranno essere utilizzate dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea che ne disporrà nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie attività istituzionali, utilizzandole sempre senza finalità di lucro”. Di qui la protesta di Giuseppe Carotenuto, giovanissimo ma esperto giornalista, fotografo, videomaker e inviato in zona di guerra.
“Trovo assurdo ed assolutamente deprecabile – scrive il professionista in una lettera aperta – che, in un momento storico difficilissimo e critico come quello che stiamo attraversando, si chieda di lavorare gratis. L’emergenza Covid-19 ha portato ai minimi storici la possibilità di lavoro di questo settore, che già viveva da tempo una profonda crisi, ed è impensabile che un Ministero lanci un bando basato sull’ottenimento gratuito del materiale. In cambio, come sempre, l’ennesimo contentino della visibilità, offesa alla professionalità di tutti noi, ai sacrifici che stiamo compiendo, ai giorni difficili che stiamo vivendo.
In considerazione del fatto che il ministero dei bbcc francese e numerose istituzioni scientifiche bandiscono progetti simili ma finanziati, perché consapevoli della crisi lavorativa in atto, risulta assai discutibile la scelta del ministero dei bbcc italiano. La nostra dignità, innanzitutto come essere umani e poi come lavoratori, vale più di una semplice “visibilità”.