Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia dal 1994, corre per il suo settimo mandato. “L’affluenza alle urne è del 56,64% alle 12” (le 10 in Italia), ha affermato la Commissione elettorale centrale bielorussa (Cec). Le elezioni presidenziali sono considerate valide se più della metà dei cittadini inclusi nelle liste degli elettori vota. Il presidente è considerato eletto se più della metà degli elettori vota per lui. Il 41,81% degli elettori si è espresso nel voto anticipato, tenutosi dal 21 al 25 gennaio. Secondo la Cec, sono 6.900.959 i cittadini nelle liste elettorali. “Riconoscere o meno le nostre elezioni da parte dell’Unione Europea è una questione di gusti e mi è assolutamente indifferente” ha affermato Lukashenko. “La cosa principale per me è che i bielorussi riconoscano queste elezioni finire con calma, questa è la cosa principale” ha aggiunto. Dopo aver votato a Minsk per le elezioni presidenziali Lukashenko ha detto che le enormi proteste in corso in Slovacchia e in Serbia sono “assolutamente coordinate, e tutto è sotto il controllo degli Stati Uniti d’America. Per larga parte vengono finanziate da fondazioni Usa, e a volte anche direttamente attraverso le ambasciate. Abbiamo un milione di tali esempi in Bielorussia. Pertanto, chi mette i soldi ordina la musica”. Il leader bielorusso ha aggiunto di ritenere che tutte le politiche in Europa siano regolarmente coordinate dagli Stati Uniti, al punto che anche in fase di discussione gli europei non hanno praticamente voce in capitolo.
“Non mi pento di aver accolto truppe russe per invadere l’Ucraina”
Inoltre, rispondendo a una domanda dell’AFP sul fatto se si fosse pentito di aver consentito alle truppe russe di stazionare nel suo territorio prima di entrare in Ucraina da nord nel 2022, dato il numero di vittime della guerra che dura da tre anni, il presidente bielorusso ha risposto: “Non mi pento di nulla”.
Yermak: “Il piano di pace in 100 giorni di Trump non esiste”
“Il piano di pace da 100 giorni che circola nei media non esiste nella realtà” ha affermato su Telegram il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak commentando quanto riportato da alcuni portali online in merito all’esistenza di un presunto “piano da 100 giorni di Donald Trump” per l’Ucraina.“Questi sono solo tentativi di disinformazione spesso legittimati dai russi” ha detto il funzionario ucraino. La scorsa settimana, il Wall Street Journal ha scritto che “il presidente Trump ha affidato al tenente generale in pensione Keith Kellogg il compito di porre fine alla guerra in Ucraina in 100 giorni” sottolineando che “quasi nessuno pensa che possa farcela” in quel tempo, “soprattutto i russi”. Secondo quanto riportato da Rbc Ucrania, ieri è iniziato a circolare online il presunto piano di pace di Trump per porre fine alla guerra entro il 9 maggio 2025, che include tra i suoi punti trattative telefoniche e a una tregua di Pasqua. In base a questo piano, un accordo di pace sarebbepresumibilmente mediato con il coinvolgimento di Stati Uniti, Cina, Paesi europei e Sud del mondo.
Zelensky, negoziati di pace non debbono bypassare Ucraina
Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito che colloqui di pace con la Russia non possono avere “risultati reali” senza Kiev. “E’ impossibile escludere l’Ucraina da qualsiasi piattaforma di negoziazione. Oppure questa piattaforma di negoziazione non avrà risultati reali,” ha spiegato il presidente ucraino durante un incontro a Kiev con la sua omologa moldava Maia Sandu. “Prima di qualsiasi riunione, qualunque essa sia, è necessario – ha proseguito – stabilire un formato su carta: come possiamo arrivare a una pace giusta? Penso che oggi dovremmo concentrarci su questo punto”.
Tre morti in attacco Kiev su Kherson
Tre persone sono state uccise in un attacco aereo ucraino nei pressi di Kherson, nel territorio occupato dalla Russia in Ucraina meridionale. Secondo le autorità di occupazione, l’esercito ucraino ha utilizzato “munizioni a grappolo e sistemi di sminamento a distanza” in un attacco a Oleshky, città che rappresenta la linea del fronte fra truppe ucraine e russe. Kiev e Mosca si accusano a vicenda di utilizzare munizioni a grappolo sin dall’inizio del conflitto. Kiev da parte sua ha dichiarato che quattro persone sono rimaste ferite negli attacchi russi avvenuti ieri nella regione di Kherson.