mercoledì, 22 Gennaio, 2025
Esteri

Ripristinata negli Stati Uniti la pena di morte federale

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rafforzato il supporto federale per le esecuzioni dopo il suo insediamento il 20 gennaio, garantendo agli stati l’accesso ai farmaci necessari. Un ordine esecutivo intitolato “Ripristino della pena di morte e protezione della sicurezza pubblica” afferma che “la pena di morte è essenziale per scoraggiare e punire i crimini più efferati e gli atti di violenza letale contro gli americani”. Gli oppositori, tra cui alcuni cristiani evangelici e cattolici e molte famiglie delle vittime, citano dati che dimostrano la non efficacia della pena capitale come deterrente. Stephen Reeves di Fellowship Southwest ha aggiunto che “non ci sono prove conclusive che la pena di morte riduca il crimine. Gli stati con la pena di morte non mostrano tassi di criminalità o omicidi più bassi rispetto a quelli che l’hanno abolita, e non si è verificato un aumento della criminalità post-abolizione. A livello internazionale, i tassi di omicidio sono diminuiti dopo l’abolizione”. Trump sostiene, nel suo ordine esecutivo, che la pena di morte è stata storicamente un deterrente cruciale e una punizione adeguata per i crimini più gravi, accusando “politici e giudici contrari” di ostacolare le esecuzioni legali, mentre l’ordine esecutivo critica la commutazione delle condanne per 37 detenuti nel braccio della morte. L’ordine di Trump sottolinea che “la responsabilità fondamentale del governo è proteggere i cittadini da atti atroci” e non tollererà tentativi di ostacolare le leggi sulla pena capitale. L’ordine richiede esecuzioni federali e prevede la pena di morte automatica per l’omicidio di agenti delle forze dell’ordine o da parte di “stranieri presenti illegalmente”. Trump ha firmato l’ordine poco dopo aver concesso la grazia ai rivoltosi del 6 gennaio.

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