mercoledì, 26 Marzo, 2025
Esteri

Il Presidente della Corea del Sud nega di aver ordinato l’arresto dei legislatori

L’attuale presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, ha categoricamente negato le accuse di aver ordinato l’arresto di membri del Parlamento durante un tentativo di imporre la legge marziale. Dopo che il Parlamento ha votato per l’impeachment, il suo destino è ora nelle mani della Corte costituzionale, che sta deliberando sulla sua possibile rimozione definitiva dalla carica. Yoon è stato arrestato ed è attualmente sotto inchiesta per insurrezione. Martedì scorso, è stato condotto alla Corte costituzionale sotto stretta sorveglianza e misure di sicurezza rigide. La polizia è intervenuta per contenere i sostenitori che si erano radunati nei pressi del tribunale. Durante la sua udienza, Yoon ha smentito di aver ordinato alle forze armate di “allontanare con la forza” i legislatori dal Parlamento. I vertici militari sostengono che l’ex presidente abbia dato tale ordine dopo che la sua proposta di legge marziale è stata respinta dai legislatori. Yoon ha affermato di essere un convinto sostenitore della democrazia e ha sollecitato la Corte a valutare con attenzione il caso, dichiarando che la legge marziale era solo una formalità. Gli avvocati che rappresentano il Parlamento lo accusano di dichiarazioni che si contraddicono, avvertendo che ciò potrebbe essere un boomerang contro di lui. All’esterno del tribunale, i sostenitori di Yoon hanno chiesto la sua immediata liberazione, accusando le forze di opposizione di voler trasformare la Corea del Sud in uno stato comunista. Giovedì, l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun è atteso per una testimonianza. Yoon sarà deposto se sei degli otto giudici della Corte costituzionale decideranno per l’impeachment, il che porterebbe a elezioni presidenziali entro 60 giorni. La Corea del Sud sta attraversando una crisi politica significativa, con manifestazioni che si susseguono nonostante il clima rigido, influenzando negativamente sia l’economia che la fiducia pubblica nel paese.

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