Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo iraniano Masoud Pezeshkian hanno firmato ieri un trattato di partenariato strategico ventennale che prevede una più stretta cooperazione nel settore della difesa e che potrebbe preoccupare l’Occidente. Putin ha affermato che Mosca e Teheran hanno molte delle stesse opinioni sugli affari internazionali, mentre Pezeshkian, alla sua prima visita al Cremlino in qualità di presidente, ha salutato la firma come un nuovo importante capitolo nelle relazioni tra i due Paesi, che dimostreranno di non aver bisogno di ascoltare l’opinione di quelli che ha definito “Paesi oltre l’oceano”. “Gli accordi raggiunti oggi sono un ulteriore stimolo per la creazione di un mondo multipolare”, ha dichiarato.
“Questo trattato crea migliori condizioni per la cooperazione bilaterale in tutti i settori”, ha dichiarato Putin, aggiungendo: “Abbiamo bisogno di meno burocrazia e più azioni concrete. Qualunque difficoltà venga creata da altri, saremo in grado di superarla e di andare avanti”, riferendosi alle sanzioni occidentali contro entrambi i paesi. Putin ha inoltre detto che il lavoro su un potenziale gasdotto per trasportare il gas russo in Iran sta procedendo e che, nonostante i ritardi, Mosca è aperta a potenziali nuovi progetti nucleari congiunti. I dettagli dell’accordo tuttavia non sono stati resi noti, anche se non si prevede che includa una clausola di difesa reciproca come quella siglata con Minsk e Pyongyang. È più che probabile comunque che l’accordo rappresenti una preoccupazione per l’Occidente, che vede entrambi i Paesi come influenze maligne sulla scena mondiale.
Sei missili Usa contro Belgorod, “ci sarà rappresaglia”
Nel frattempo l’Ucraina ha lanciato un attacco contro la regione russa di Belgorod con sei missili Atacms di fabbricazione statunitense, ha dichiarato venerdì il ministero della Difesa russo, promettendo che “ci sarà una rappresaglia” sebbene tutti i missili siano stati intercettati senza causare vittime o danni.
Missili russi su Kryvyi Rih, almeno quattro morti
Dall’altra parte, venerdì un attacco missilistico russo ha ucciso almeno quattro persone, ne ha gravemente ferite cinque e ha danneggiato una struttura educativa nella città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centro-meridionale. Almeno altre cinque persone sono rimaste ferite e tre di loro sono ricoverate in ospedale in gravi condizioni, ha dichiarato su Telegram Serhiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk. Due edifici di cinque piani sono stati danneggiati e uno ha preso fuoco. Diverse esplosioni si sono sentite in città, hanno detto i testimoni sui social media, dopo che l’aeronautica ucraina ha avvertito della minaccia di un attacco con missili balistici dalla Crimea occupata dalla Russia.
Cremlino, “non ci aspettiamo cambiamenti da Trump”
Sul piano diplomatico, il Cremlino non si aspetta “cambiamenti radicali” nella posizione degli Usa verso la Russia e il conflitto ucraino con il nuovo presidente Donald Trump. Lo ha detto il portavoce, Dmitri Peskov. Nonostante le dichiarazioni di disponibilità al dialogo da parte del futuro capo della Casa Bianca, “non bisogna nutrire aspettative eccessive”, ha affermato il portavoce.
