Se la Corte Suprema decidesse di sostenere la legge firmata dal Presidente Biden ad aprile, TikTok dovrà chiudere il 19 gennaio, un giorno prima dell’inizio del mandato di Donald Trump. La legge richiede alla popolare piattaforma di vendere a una società USA, separandosi dalla proprietà cinese. Se la legge sarà dichiarata incostituzionale, potrà continuare a operare per i suoi 170 milioni di utenti americani. Gli avvocati di Tik Tok hanno chiesto, venerdì, una proroga per la decisione della Corte Suprema. Trump sostiene questa proroga e ha presentato un amicus curiae per estendere il termine della vendita durante il suo mandato, affermando che ciò permetterebbe alla sua amministrazione di cercare una “soluzione politica” per il futuro dell’app. Non è chiaro quale forma potrebbe assumere tale soluzione. Una possibilità è concedere a TikTok ulteriori 90 giorni per trovare un acquirente americano, come previsto dalla legge. Nonostante ByteDance, la società madre cinese, abbia dichiarato di non voler vendere l’app, ci sarebbero acquirenti statunitensi interessati, come il miliardario Frank McCourt. Gautam Hans, professore di legge alla Cornell University, ritiene improbabile che la Corte si schieri con la piattaforma, ipotizzando, tuttavia, che Trump potrebbe ordinare al Dipartimento di Giustizia di non far rispettare la legge. Rita McGrath, della Columbia Business School, ritiene che, anche se TikTok dovesse vendere, i creatori potrebbero trasferirsi su altre piattaforme come Instagram Reels e YouTube Shorts, che potrebbero beneficiare della situazione. La chiusura di TikTok comporterebbe una perdita significativa per coloro che hanno costruito un seguito influente e redditizio. Hans ha sottolineato che la sua chiusura della app avrebbe un impatto sociale, politico ed economico importante sugli utenti, ponendo delle sfide significative in termini di diritti del Primo Emendamento.