Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha annunciato che oltre 600.000 venezuelani e più di 230.000 salvadoregni residenti negli Stati Uniti potranno rimanere legalmente per altri 18 mesi. L’amministrazione Biden ha sostenuto il Temporary Protected Status (TPS), ampliandolo per includere circa 1 milione di persone. La Sicurezza Nazionale ha anche esteso la protezione a oltre 103.000 ucraini e 1.900 sudanesi già presenti negli USA. Il TPS offre un permesso di soggiorno nel paese, ma non garantisce un percorso verso la cittadinanza. I beneficiari dipendono dal rinnovo governativo del loro status. L’annuncio è giunto mentre, in Venezuela, il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, iniziava un terzo mandato tra condanne internazionali. La decisione di estendere la protezione si basa sulla grave crisi umanitaria nel paese sudamericano causata proprio dal regime di Maduro. Per El Salvador, il Dipartimento ha citato le condizioni ambientali avverse degli ultimi anni come motivo per impedire il ritorno delle persone. Creato nel 1990, il TPS previene le deportazioni verso paesi colpiti da disastri naturali o conflitti. La protezione copre circa 1 milione di immigrati da 17 paesi, tra cui Venezuela, Haiti, Honduras, Nicaragua, Afghanistan, Sudan, Ucraina e Libano. I venezuelani sono tra i principali beneficiari, con estensione fino al 2 ottobre 2026, mentre per i salvadoregni è stato esteso fino al 9 settembre 2026 dopo che i terremoti del 2001 avevano devastato il paese. Trump e il suo compagno JD Vance hanno proposto di ridurre l’uso del TPS e altre politiche di status temporaneo, mirando a deportazioni di massa. Durante il suo mandato, il tycoon aveva tentato di revocare la protezione per El Salvador, ma è stato fermato in tribunale. Recentemente, i sostenitori avevano fatto pressione sull’amministrazione Biden per estendere il TPS e includere paesi come Guatemala ed Ecuador.