“La sostituzione degli elettrodomestici è una possibilità che gli italiani si danno ma è una scelta che rimandano.” E’ quanto emerge da un recentissimo sondaggio commissionato da Ediel, società italiana di servizi per la digitalizzazione della filiera degli elettrodomestici. Il 70% degli intervistati dice di aver preso in considerazione la sostituzione di uno o più dei suoi apparecchi domestici ma la gran parte di essi non ha poi dato seguito all’intendimento.
Età media, 12 anni
Frigorifero e lavatrice sono in testa (ciascuno con il 18% delle opzioni) fra gli apparecchi che gli italiani vorrebbero cambiare, dato comprensibile considerando che risultano essere gli elettrodomestici che più a lungo rimangono in famiglia. Si pensi che la l’età media di questi prodotti è abbondantemente oltre i 12 anni (dati ENEA Simte). Il prezzo rimane l’aspetto principale intorno a cui orientare la scelta di acquisto di un nuovo elettrodomestico (indicato dal 66% degli italiani) ma in forte ascesa c’è anche la considerazione della classe energetica del modello individuato (52%). E pensare che prezzo e consumi reali sono a ben vedere la stessa cosa, poiché a maggior efficienza energetica si abbinano minor costi in bolletta: sostituire un prodotto con più di 10 anni di vita con un elettrodomestico di nuova generazione ne riduce infatti mediamente i consumi elettrici di oltre il 60%. Secondo l’associazione confindustriale Applia, “aiutare le famiglie a fare risparmio energetico nella propria casa è una possibilità concreta resa possibile dai progressi dell’industria degli elettrodomestici che ha fatto passi da gigante in termini di efficienza degli apparecchi. Possibilità spesso vanificata dai vincoli finanziari delle famiglie, in particolare di quelle meno abbienti che – ecco il paradosso – sono proprio quelle che avrebbero più bisogno di ridurre la bolletta.”
Gli incentivi sono cruciali
Secondo l’associazione gli incentivi Economici Cruciali: oltre il 50% di coloro che non avevano preso in considerazione la sostituzione di elettrodomestici si dichiara disposto a farlo, a fronte di un incentivo economico. L’incentivo adatto secondo la larga maggioranza (57%) degli intervistati dovrebbe essere di almeno il 20% del costo del prodotto: in questo modo si rivaluterebbe la scelta di procrastinare la sostituzione desiderata. Inoltre il 70% degli intervistati che considerano la sostituzione riconosce i risparmi energetici offerti dai nuovi modelli, dimostrando una crescente attenzione verso la riduzione dei consumi domestici. Solo il 59% degli intervistati è sufficientemente informato sulle modalità di conferimento dei RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
Confindustria e Confcommercio
“Questo sondaggio – dichiara Marco Imparato, di Applia Confindustria – evidenzia chiaramente la necessità di misure concrete per incentivare la sostituzione dei vecchi elettrodomestici con modelli più efficienti e sostenibili. Gli incentivi economici non solo stimoleranno l’economia, ma saranno cruciali per ridurre il consumo energetico e promuovere un’economia circolare. Siamo pronti a collaborare con il governo e le parti interessate per attuare queste politiche e guidare l’Italia verso un futuro più verde e tecnologicamente avanzato.” Davide Rossi, DG Aires Confcommercio aggiunge: “Incentivare la sostituzione dei vecchi apparecchi elettrodomestici consente di ridurre i consumi elettrici del Paese (e le bollette per le nfamiglie) recuperando senza dispersioni nell’ambiente i vecchi apparecchi da rottamare. Come rivenditori saremo garanti della perfetta esecuzione delle procedure così come è stato per il Bonus TV negli scorsi anni”.