Grazie al supporto del presidente eletto Donald Trump, il deputato Mike Johnson ha ottenuto il suo primo mandato biennale come presidente della Camera. Repubblicano della Louisiana e “conservatore MAGA”, ha ricevuto i 218 voti necessari al primo scrutinio. Il leader democratico Hakeem Jeffries ha ottenuto 215 voti. Solo Thomas Massie del Kentucky ha votato contro Johnson. Ora i repubblicani controllano entrambe le camere e possono preparare il terreno per la seconda amministrazione Trump e il programma legislativo promesso. Il Congresso certificherà la vittoria del tycoon il 6 gennaio, anniversario dell’attacco al Campidoglio, e il presidente eletto presterà giuramento il 20 gennaio. Prima della chiusura delle votazioni, Johnson ha incontrato due dissidenti, Norman e Self, e sostenitori come Andy Harris e Scott Perry. Dopo 20 minuti i primi due hanno ribaltato il loro voto. Negli anni passati Johnson aveva stretto accordi con i democratici su spese e aiuti all’Ucraina, suscitando critiche da alcuni conservatori. Il neo presidente della camera ha sostenuto che una lunga battaglia avrebbe ritardato il programma di Trump per il 2025. Con il Congresso sotto controllo, il tyccon e i repubblicani pianificano un programma per l’anno in corso, utilizzando la “riconciliazione” di bilancio per superare i democratici, rinnovare i tagli fiscali, rafforzare la sicurezza dei confini e affrontare i costi energetici. Il nuovo Senato dovrà tenere udienze e votazioni per i candidati al gabinetto di Trump. John Thune, leader della maggioranza in arrivo, minaccia di far lavorare i senatori anche il venerdì. Ora che Johnson ha garantito la sua presidenza, i giorni a Capitol Hill saranno intensi. Il Congresso certificherà la vittoria lunedì e, nella settimana, l’ex presidente Jimmy Carter, scomparso a 100 anni, sarà esposto nella Rotonda del Campidoglio.