Il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha espresso, mercoledì, il suo favore per scambi equi, dignitosi e ordinati con la Cina, sollevando, tuttavia, dubbi sulla buona volontà di Pechino che considera Taiwan, governata democraticamente, come parte del suo territorio. Lai sostiene che solo il popolo taiwanese ha il diritto di decidere del proprio futuro. Durante una conferenza stampa di Capodanno, ha evidenziato come la Cina stia ostacolando le normali interazioni imponendo restrizioni ai turisti cinesi e agli studenti diretti sull’isola. Ha esortato i giornalisti a chiedere perché i cittadini cinesi possono viaggiare liberamente in paesi come gli Stati Uniti e il Giappone, ma sono soggetti a controlli rigorosi per Taiwan. “Questa è davvero una dimostrazione di buona volontà verso Taiwan? Non possono trattare tutti allo stesso modo?” ha affermato. A giugno, Taiwan aveva consigliato ai propri cittadini di evitare la Cina, salvo in caso di necessità, dopo la minaccia di Pechino di giustiziare i sostenitori “irriducibili” dell’indipendenza taiwanese. Il presidente cinese Xi Jinping ha affermato nel suo discorso di Capodanno che nessuno può fermare la “riunificazione” con l’isola separatista. L’esercito cinese continua le operazioni attorno a Taiwan e ha condotto esercitazioni militari lo scorso anno. Lai ha sottolineato che le democrazie dovrebbero unirsi di fronte alla minaccia dei paesi autoritari e ha evidenziato la cooperazione tra Cina e Russia nell’Indo-Pacifico. “La collaborazione tra democrazie dovrebbe concentrarsi su difesa, sicurezza e rafforzamento della “catena di approvvigionamento democratica – ha affermato – Se non ci riusciremo, ciò influenzerà le economie, le industrie e la vita delle persone nelle democrazie. Spero sinceramente che nel nuovo anno i paesi democratici possano essere ancora più uniti per raggiungere pace, democrazia e prosperità”.