Anche il piccolo Ali Al-Batran, di appena un mese, non ce l’ha fatta. È il quinto neonato morto per ipotermia negli accampamenti privi di riscaldamento gremiti da migliaia di sfollati palestinesi in fuga dai bombardamenti israeliani. Il bambino era nato prematuro insieme al gemello, al momento ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Martiri di Al-Aqsa. Yehia, il padre del piccolo, ha raccontato di essersi risvegliato stamane e di aver trovato il figlio morto, con la testa “fredda come ghiaccio”. Nelle tende sulla costa, ha spiegato Yehia, la temperatura la notte arriva a dieci gradi sotto zero.
Idf: 19 terroristi morti nel raid all’ospedale di Gaza 240 arrestati
La situazione sanitaria a Gaza è disastrosa dopo che l’Idf ha raso al suolo l’ultimo ospedale attivo due giorni fa. Le forze israeliane hanno dichiarato ieri che nel raid all’ospedale Kamal Adwan sono stati uccisi 19 terroristi e nessun civile, mentre le autorità sanitarie gestite palestinesi hanno affermato che sarebbero state uccise almeno 50 persone, tra cui vari membri dello staff ospedaliero.
L’ Idf ha inoltre reso noto che, dei 940 palestinesi passati attraverso un posto di blocco dell’esercito fuori dall’ospedale, 240 sono stati arrestati perché sospettati di essere membri di gruppi terroristici. Sono stati invece evacuati da Kamal Adwan circa 600 civili, oltre a 95 persone tra pazienti, operatori sanitari e personale medico. Dei 240 terroristi operativi, l’Idf ha affermato che almeno 15 hanno partecipato all’attacco del 7 ottobre 2023 a Israele, che ha dato inizio alla guerra in corso.
L’ospedale Kamal Adwan è stato descritto dall’esercito israeliano come “l’ultimo bastione di Hamas a Jabalya”, dopo che centinaia di terroristi avrebbero utilizzato la struttura medica come rifugio dagli attacchi israeliani.
Amnesty e Oms chiedono rilascio del direttore dell’ospedale
L’organizzazione per i diritti umani Amnesty ha chiesto a Israele di rilasciare immediatamente e senza condizioni il direttore dell’ospedale Kamal Adwan Hussam Abu Safiya. L’Ong con sede a Londra ha ricordato che dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, Israele ha detenuto centinaia di operatori sanitari senza accuse o processi, e ha ribadito che “gli ospedali e gli operatori sanitari non sono obiettivi”. L’account X di Amnesty Medio Oriente e Africa ha scritto un post in cui si legge: “Per mesi, il dottor Abu Safiya è stato la voce del settore sanitario decimato di Gaza, appellandosi alla protezione del suo ospedale e lavorando in condizioni disumane, anche in seguito all’uccisione di suo figlio”.
Anche il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto a Israele di interrompere definitivamente i raid militari sugli ospedali di Gaza, che “sono tornati a essere campi di battaglia e il sistema sanitario è gravemente minacciato – ha scritto Ghebreyesus in un post su X – Ripetiamo: fermate gli attacchi agli ospedali. La gente di Gaza ha bisogno di accedere all’assistenza sanitaria. Gli operatori umanitari hanno bisogno di accedere per fornire assistenza sanitaria. Cessate il fuoco!”.
Gli Houthi promettono nuovi attacchi su Israele
Il funzionario Houthi Hezam al-Asad pubblica una minaccia in ebraico su X, avvertendo gli israeliani: “Finché i bambini di Gaza verranno uccisi ogni giorno, ai sionisti non sarà permesso di dormire”. Negli ultimi giorni, mentre i ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran intensificavano i loro attacchi contro Israele, al-Asad ha pubblicato diversi messaggi di scherno su X, alcuni dei quali in ebraico. Milioni di israeliani sono stati costretti a cercare riparo nel cuore della notte da missili e droni lanciati dallo Yemen nelle ultime due settimane.
Al Jolani, spero che Trump ritiri sanzioni
Il leader de facto della Siria, Al Jolani, ha espresso in un’intervista ad Al Arabiya la speranza che Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ritiri le sanzioni contro Damasco come altri paesi occidentali. Nella stessa intervista ha reso noto che le forze curde, che nelle ultime settimane si erano scontrate con milizie filo-turche, saranno ufficialmente integrate nell’esercito siriano.