La fine della guerra in Ucraina? Ieri Vladimir Putin parlando con la stampa russa ha risposto citando un proverbio che si può tradurre non letteralmente con “troppo bello per essere vero”: “questo è quello che dice il nostro popolo: Come bere il miele con le tue labbra”, ha affermato.
Il presidente russo ha quindi sottolineando che la Russia continuerà a perseguire e raggiungere tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale nel 2025 e otterrà il successo sulla linea del fronte: “ci sforziamo di porre fine al conflitto. Naturalmente, partiamo dal fatto che porteremo a termine tutti i compiti dell’operazione militare speciale. Questo è generalmente il compito numero uno”, ha detto Putin. “Raggiungeremo il successo sulla linea del fronte”, ha concluso.
Adesione di Kiev alla Nato
Rispondendo a una domanda dei giornalisti sui piani di Donald Trump per congelare la guerra in Ucraina, Putin ha risposto: “la Russia cerca di far finire il conflitto, non di congelarlo. Joe Biden, ha detto Putin, “nel 2021 mi offrì esattamente questo: posticipare l’adesione dell’Ucraina alla Nato di 10-15 anni, perché non era ancora pronta”. Ma, ha ribadito Putin, “non importa se l’Ucraina aderirà alla Nato oggi, domani o tra 10 anni”.
Secondo il think-tank americano Institute for the Study of War (Isw), questa risposta mette in evidenza il rifiuto assoluto da parte di Putin di considerare compromessi sulla sua richiesta che l’Ucraina diventi permanentemente uno Stato neutrale e che non entrerà mai nella Nato, con in aggiunta l’imposizione di severe limitazioni alle dimensioni dell’esercito ucraino e la rimozione dell’attuale governo ucraino.
La Slovacchia è pronta a ospitare negoziati
“La Slovacchia è pronta”, ha poi dichiarato lo stesso Putin riferendo del suo incontro recente con il premier Robert Fico, il quale ha proposto il proprio paese come luogo per ospitare i possibili negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Mosca non è contraria a una tale ipotesi, che Putin ha definito “accettabile”, lodando la “posizione neutrale” di Bratislava. Il ministro degli Esteri slovacco Juraj Blanar ha infatti detto che qualsiasi colloquio deve avvenire “con la partecipazione di tutte le parti, e quindi anche della Russia”, a differenza di un precedente vertice tenutosi a giugno in Svizzera. Blanar ha detto che la Slovacchia ha informato in ottobre anche l’Ucraina della sua disponibilità a colloqui di pace.
Nonostante sia un membro della Nato e dell’Unione Europea, la Slovacchia si è avvicinata alla Russia per opera del premiernazionalista Fico, che ha interrotto tutti gli aiuti militari all’Ucraina e accusa Kiev di mettere a rischio le forniture di gas russo del suo Paese.
Droni ucraini durante caduta aereo azero
Il capo dell’agenzia per l’aviazione civile russa Dmitry Yadrov ha detto su Telegram che “i droni militari ucraini stavano portando avanti attacchi terroristici contro infrastrutture civili”sulla città di Grozny mentre l’aereo della Azerbaijan Airlines, precipitato in Kazakistan, stava tentando di atterrare. Viceversa, giovedì è iniziata a circolare l’ipotesi da fonti azere e Usa che dietro l’incidente ci sia l’ombra della contraerea russa.
Ad ogni modo, “Tenendo conto dei dati iniziali dell’indagine sull’incidente aereo dell’Embraer 190 del 25 dicembre, nonché dei potenziali rischi per la sicurezza dei voli”, Azerbaijan Airlines ha annunciato la sospensione dei voli verso 7 città russe“dal 28 dicembre fino alla conclusione definitiva del procedimento”. La comunicazione precisa che i passeggeri hanno diritto a un rimborso completo o a un cambio gratuito del biglietto.