E’ deceduto, all’età di 92 anni, l’ex primo ministro dell’India, Manmohan Singh. Era riconosciuto in tutto il mondo come l’architetto delle riforme economiche del paese e dell’importante accordo nucleare con gli Stati Uniti. L’ex premier era stato ricoverato presso l’All India Institute of Medical Sciences di Nuova Delhi nella serata di giovedì. L’ospedale, in un comunicato, ha dichiarato che il ricovero si era reso necessario a seguito di un peggioramento delle sue condizioni di salute, dovuto a una “improvvisa perdita di coscienza avvenuta a casa”. L’istituto ha aggiunto che Manmohan Singh stava ricevendo un trattamento per problemi di salute legati all’età. Conosciuto come un tecnocrate dai modi pacati, l’ex premier era diventato uno dei primi ministri più longevi nella storia dell’India, rimanendo in carica per un decennio. Nato a Gah, nel Punjab occidentale, oggi parte del Pakistan, Singh e la sua famiglia si trasferirono in India durante la divisione del 1947.Fu scelto per ricoprire questo ruolo da Sonia Gandhi nel 2004, vedova del primo ministro assassinato Rajiv Gandhi. Manmohan Singh si guadagnò una reputazione di grande integrità personale. Tuttavia, nonostante questo aspetto, la sua immagine venne offuscata da accuse di corruzione. Fu eletto per un secondo mandato dal 2009 al 2014, un periodo segnato da scandali finanziari e accuse di corruzione legate all’organizzazione dei Giochi del Commonwealth del 2010. Queste vicende hanno contribuito alla pesante sconfitta del partito del Congresso nelle elezioni nazionali del 2014, vinte dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata sotto la guida di Narendra Modi. Dopo aver lasciato il suo incarico, Singh ha mantenuto un profilo basso.