Le autorità russe hanno temporaneamente chiuso, giovedì, tutti gli aeroporti di Mosca e uno nella città di Kaluga, a circa 160 chilometri a sud-ovest della capitale, per motivi di sicurezza non specificati. Rosaviatsia, l’ente aeronautico russo, ha dichiarato che gli aeroporti “non accettano né inviano voli al momento”. “Per garantire la sicurezza dei voli civili, sono state imposte restrizioni temporanee sull’operatività degli aeroporti di Sheremetyevo, Domodedovo, Vnukovo, Zhukovsky e Kaluga”, si legge in un post su Telegram. Gli aeroporti di Mosca hanno ripreso le operazioni dopo una breve chiusura, mentre quello di Kaluga ha riaperto nel pomeriggio. “Gli equipaggi aerei, i controllori del traffico e i servizi aeroportuali stanno adottando tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza del volo, che rimane la massima priorità”, ha affermato l’autorità in un comunicato ufficiale. Dopo quasi due anni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il conflitto si è intensificato. Giovedì le sirene antiaeree sono risuonate nella regione di Oryol e a Sebastopoli, in Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014. Sirene sono state segnalate anche a Taganrog, nella regione di Rostov, al confine con l’Ucraina. Nella regione di Kursk, due missili ucraini sono stati abbattuti senza causare danni o vittime. Un terzo missile è stato abbattuto poco dopo la riapertura degli aeroporti di Mosca. Tutto ciò, avviene un mese dopo un massiccio attacco di droni ucraini contro la capitale russa. Nello stesso giorno della chiusura degli aeroporti, il Cremlino ha avvertito di non trarre conclusioni affrettate sullo schianto di un volo dell’Azerbaijan Airlines, che ha causato 38 vittime su 67 passeggeri. “Esaminando il video del relitto e le informazioni contestuali, sembra che il volo sia stato abbattuto da un sistema di difesa aerea russo”, ha dichiarato Matthew Borie, responsabile dell’intelligence di Osprey Flight Solutions.
