“Finisce un anno di stallo per il comparto delle costruzioni e per il 2025, pur non mancando i buoni propositi, dobbiamo alzare la guardia per cercare di mantenere i buoni livelli degli anni scorsi”. Sono parole del presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto, che spiega come, soprattutto in Veneto, “stiamo assistendo a un lento posticipo della fuoriuscita definitiva dalle forze di lavoro e quindi a un aumento della partecipazione al lavoro tra gli over 54, ma per innovare servono giovani; con mentalità ed energie in grado di poter guardare a prospettive di lungo termine”.
La lettera di Valditara
Alessandro Gerotto si dichiara inoltre “piacevolmente colpito dalla lettera che il Ministro dell’Istruzione Valditara ha inviato alle famiglie con almeno un figlio in terza media e che dovranno scegliere il percorso di studio da intraprendere proprio l’anno prossimo”. Anche Ance Veneto, associazione di categoria dei costruttori, alle prese come molte altre associazioni datoriali con la mancanza di lavoratori e lavoratrici con una base di formazione adeguata, si rivolge spesso alle famiglie e ai giovani perché considerino con attenzione il proprio percorso di studi anche in funzione delle necessità del mercato del lavoro.
Giovani e futuro
“Credo fortemente”, prosegue presidente di Ance Veneto, “che i giovani e le loro famiglie, soprattutto le mamme che sono le più coinvolte nell’orientamento scolastico dei figli, debbano disporre di informazioni adeguate per compiere una scelta così importante per il futuro non solo dei propri figli, ma anche di tutte le nostre comunità. Senza lavoratori e lavoratrici non ci sarà impresa e il benessere di tutti sarà in discussione”. “Quando leggo i report di Veneto Lavoro”, osserva il presidente di Ance Veneto, “mi vengono i brividi a pensare alle difficoltà che, tra qualche anno, dovremo affrontare riguardo l’aspetto fondamentale del lavoro; appunto la mancanza risorse umane e soprattutto di risorse il cui obiettivo non sia la pensione!”
Manodopera, difficoltà crescenti
Il bacino di potenziali lavoratori disponibile nei prossimi anni si ridurrà di volume e ci sarà, inevitabilmente, meno lavoro per tutti, nonostante in Veneto nel 2023 le donne occupate sono arrivate a 974.000, ovvero il 20% in più rispetto al 2004. Inoltre, secondo le stime Ance la richiesta delle aziende venete della filiera delle costruzioni, nei prossimi cinque anni, è attestata su una domanda di lavoratori e lavoratrici tra i 10.000 e 12.000 l’anno e circa 45.000 in tutto il Nord Est. L’83% delle 62 imprese edili del Veneto non riesce a trovare manodopera adeguata e questo potrebbe rivelarsi il primo fattore di criticità per la crescita del settore: in tutte le specializzazioni già oggi le imprese edili lamentano percentuali di reperimento inferiori dal 38,7% al 45%. Sottolineato “lavoratrici” perché la filiera delle costruzioni e infrastrutture non è più soltanto un ambito maschile come in passato.
Formazione, sicurezza e digitale
“L’Ente unico nazionale di formazione e sicurezza (Formedil)”, ricorda Alessandro Gerotto “nell’ultimo Rapporto dello scorso ottobre rileva che le qualifiche maggiormente ricercate sono state quelle di carpentiere edile (34,6%), manovale edile (12,5%) e impiegato amministrativo (12,5%). Seguono i conduttori di macchinari per il movimento terra (7,7%), autista dumper (7,7%), tecnici della sicurezza (6,8%) e quindi gruisti e tecnici di cantiere edile. Si tratta di professioni che continuano ad avere nomenclature del passato, ma che oggi vengono svolte da personale altamente qualificato che ha alle spalle formazione sulla sicurezza, sulla gestione computerizzata dei macchinari o di esperti digitali. Le costruzioni sono ormai di livello 5.0 con evoluzioni che oltre l’alta specializzazione riguardano anche i nuovi materiali, i processi e le realizzazioni di alto contenuto innovativo”, “Tutte le aziende edili investono in innovazione digitale, progettazione Bim, 5G e Internet of Things oltre all’automatizzazione, presenza nei mercati mondiali, sistemi di lavorazione con droni e intelligenza artificiale. Scegliere”, conclude il presidente di Ance Veneto, “un percorso di studi e quindi di lavoro che assicuri un futuro ai propri figli e alle proprie figlie credo sia uno degli impegni fondamentali che le famiglie venete sono chiamate a fare per il 2025.”