Sui consumi ed economia Confcommercio vede rosa.
“Il quadro”, fa presente la Confederazione, “è migliore delle attese, ci sono tutti i presupposti oggettivi per un bimestre novembre-dicembre favorevole per i consumi e, quindi, per il Pil”.
Uno scenario che emerge dalla ricerca realizzata dall’Ufficio Studi e roportato nell’ultimo numero di Congiuntura Confcommercio che per il Pil prevede un bilancio medio 2024 tra +0,5 e +0,6% annuo (con una variazione reale tra il +0,7% e il +0,8%) mentre a dicembre il prodotto interno lordo dovrebbe aumentare dello 0,1% congiunturale e dello 0,9% tendenziale.
Consumi, indicatori brillanti
Quanto ai consumi, per novembre l’ICC (Indicatore dei Consumi Confcommercio) indica un +0,3% tendenziale per la spesa delle famiglie. “Un dato, quest’ultimo, non particolarmente brillante”, osserva l’Ufficio studi, “con soltanto i servizi che continuare a crescere (+1% nel confronto annuo) mentre restano fermi i beni. Il che è comunque “una buona notizia, in considerazione degli andamenti deludenti sperimentati nel recente passato”.
In difficoltà l’abbigliamento
Tra gli altri beni “tradizionali” continuano le difficoltà di abbigliamento e calzature, mentre modesti segnali di risveglio della domanda si registrano per i mobili. Resta critica la situazione dell’automotive, che richiede “indifferibili politiche strutturali di ampio respiro”.
Per l’Ufficio Studi, in definitiva, “molto dell’anno si giocherà nel prossimo mese di dicembre. I presupposti ci sono, ma la crescita della propensione al consumo e quindi il ripristino del pieno funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi non può essere dato per scontato”.
Tuttavia, indagini sul campo convergono nell’indicare un approccio favorevole delle famiglie agli acquisti del mese di dicembre, per la Confcommercio “solo in parte anticipati da quelli effettuati nell’ultima settimana di novembre”.
Inflazione sotto controllo
Per quanto riguarda infine l’inflazione, la risalita, fa presente l’Ufficio studi, “non desta preoccupazioni (la stima e del +0,3% congiunturale e del +1,6% tendenziale a dicembre, con il dato medio 2024 a +1%)”, visto che “il dato congiunturale è sostanzialmente in linea con le variazioni che si rilevano storicamente nel mese”.
Le dinamiche tendenziali
Per lo scorso novembre, osserva l’Ufficio studi, “le stime indicano andamenti favorevoli per i beni e servizi per la comunicazione (+6,1%) e per i beni e servizi per la cura della persona (2,1%). In moderato miglioramento le spese relative agli alberghi e ai pasti e consumazioni fuori casa (+0,3% nel confronto annuo). In recupero la domanda per trasporti aerei (+16,4%), i servizi ricreativi (5%), elettrodomestici (+3,2%) e consumi di energia elettrica (+1,2%). In moderato miglioramento quella per mobili e articoli d’arredamento (+0,2%)”. Stazionari i consumi di alimentari e bevande e di carburanti
La crisi dell’Automotive
“Rimane critica”, evidenzia la Confederazione, “la situazione dell’automotive per il quale, su base annua, c’è un deciso calo della domanda da parte delle persone fisiche (-6,5%). Per l’abbigliamento e le calzature, dopo i recuperi dell’ultimo bimestre, la domanda è tornata in negativo (-1% nel confronto annuo), evidenziando così che i recenti miglioramenti sono stati guidati più dalle condizioni meteorologiche che da una maggiore attenzione delle famiglie verso questa tipologia di consumo”.