In un mondo segnato da sfide epocali, dalla crisi climatica alla guerra, Sergio Mattarella ha rilanciato il ruolo della diplomazia come strumento per costruire un futuro di pace e stabilità. Lo ha fatto ieri alla Conferenza degli Ambasciatori italiani, tenutasi alla Farnesina, a Roma: la location giusta per lanciare un forte appello a difesa dei principi fondamentali del diritto internazionale, con particolare enfasi sul diritto d’asilo, la diplomazia e il ruolo delle istituzioni multilaterali. Di fronte a una platea di ambasciatrici e ambasciatori, il Presidente della Repubblica ha sottolineato come l’attuale contesto internazionale sia segnato da conflitti, frammentazioni e sfide globali, che richiedono risposte unitarie e non ritorni a logiche nazionalistiche.
Un messaggio scritto, poiché afona, è stato inviato anche dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si è soffermato principalmente sui conflitti in Ucraina, in Medioriente e sul Piano Mattei.
Mattarella e la difesa del diritto d’asilo e delle Corti Ue
“Il diritto d’asilo è sancito dalla nostra Costituzione”, ha ricordato il Capo dello Stato, richiamando l’articolo 10, che riconosce questo diritto a chi vede impedito l’esercizio delle libertà democratiche nel proprio Paese. Mattarella ha puntato il dito contro l’uso strumentale dei flussi migratori da parte di alcuni Stati, che trasformano i drammi umani in minacce contro i vicini. Queste pratiche, ha affermato, rappresentano una violazione delle convenzioni internazionali liberamente sottoscritte, indebolendo la credibilità delle istituzioni multilaterali.
Parallelamente, il Presidente ha difeso il ruolo delle Corti di giustizia internazionali, baluardo per l’applicazione delle convenzioni e degli ordinamenti condivisi: “Prevenire i conflitti e ricostruire il capitale di fiducia tra gli Stati è lo sforzo incessante della nostra diplomazia”, ha aggiunto.
Un monito contro il settarismo e la manipolazione
Mattarella ha poi messo in guardia contro il ritorno di “sirene nazionalistiche, etniche o religiose”, che propongono ricette stantie e pericolose in un mondo sempre più interconnesso e interdipendente: “Assistiamo al paradosso di una società globale che, anziché favorire la cooperazione, si frammenta in divisioni profonde”.
Un tema cruciale è stato quello della manipolazione dell’informazione: “Cortine informative e strumenti ostili di condizionamento dell’opinione pubblica sono tra le minacce più insidiose”, ha spiegato il Capo dello Stato, sottolineando l’importanza della diplomazia nel contrastare tali fenomeni.
La diplomazia come strumento di stabilità
In un’epoca di grande incertezza internazionale, Mattarella ha successivamente ribadito il ruolo fondamentale della diplomazia italiana: “È chiamata a essere il ponte tra la complessa realtà del Sistema Italia e i Paesi in cui opera”, per elogiare poi la professionalità e la dedizione degli ambasciatori, spesso attivi in contesti critici. Ha inoltre ricordato come l’Unione europea e l’Alleanza Atlantica rappresentino i pilastri della collocazione internazionale dell’Italia: “Dalla coerenza con queste scelte è derivata la nostra autorevolezza nei consessi multilaterali”. L’Italia, ha sottolineato, continuerà a sostenere fermamente i principi del diritto internazionale, compresa l’integrità territoriale dell’Ucraina e la tutela dei diritti umani in tutti i contesti.
Il Mediterraneo e la politica estera italiana
Tra i temi di maggiore attualità, Mattarella ha affrontato il complesso scenario del Mediterraneo. Citando i progressi diplomatici in Libano e l’urgenza di una soluzione per Gaza, il presidente ha ribadito il sostegno dell’Italia alla soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese, descrivendola come “l’unica prospettiva di futuro per una pace duratura”.
Ha inoltre fatto appello alla comunità internazionale affinché si intensifichino gli sforzi per il rilascio degli ostaggi israeliani e per alleviare le sofferenze della popolazione civile nella Striscia di Gaza.
L’impegno dell’Italia in Ucraina
Con un riferimento alla guerra in Ucraina, Mattarella ha nuovamente condannato l’aggressione russa e il continuo ricorso a strumenti di morte contro la popolazione civile: “L’Italia continuerà a offrire sostegno militare, economico, diplomatico e umanitario all’Ucraina”, ha spiegato, tenendo presente come il rispetto del diritto internazionale sia un principio essenziale per la pace globale.
Ha anche sottolineato il ruolo cruciale dell’Unione europea nella reazione compatta al conflitto, auspicando che questa unità si traduca in ulteriori passi verso l’integrazione europea, inclusa l’adesione dei Paesi dei Balcani Occidentali.
La cultura e il soft power italiano
Mattarella ha poi sottolineato l’importanza della diplomazia culturale come strumento di soft power: “La cultura crea legami profondi e duraturi”, citando il patrimonio artistico, linguistico e scientifico italiano come veicolo di amicizia e cooperazione internazionale. Ha anche posto l’accento sul ruolo della diplomazia economica, fondamentale per un Paese come l’Italia, la cui economia è storicamente basata sulle esportazioni. Le scuole italiane all’estero, gli accordi tra università e le relazioni scientifiche sono state descritte come “strumenti preziosi per valorizzare il Sistema Italia”. Concludendo il suo intervento, Mattarella ha ribadito che il futuro del sistema internazionale dipende dalla capacità delle generazioni più giovani di assumersi responsabilità globali: “Il futuro è nelle loro mani, a patto che lo ricevano in condizioni non compromesse da chi li ha preceduti”.
‘Parola’ a Meloni
Nel tardo pomeriggio è poi arrivato il messaggio del Premier Meloni che ha innanzitutto sottolineato agli Ambasciatori la necessità di una “nuova prospettiva” per il Medio Oriente, descrivendo la tregua in Libano e la caduta del regime di Basharal-Assad in Siria come opportunità da cogliere per costruire una pace sostenibile: “Il Medio Oriente merita una via di uscita dalla crisi permanente. Lavoreremo con i nostri partner per raggiungere una pace giusta e duratura in tutta la regione”. Un altro punto centrale è stato l’impegno per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Per il Primo Ministro, l’unica soluzione politica sostenibile passa attraverso una soluzione a due Stati: “Israele e Palestina devono poter vivere in sicurezza, nel rispetto reciproco e con il riconoscimento dei propri diritti”.
Ucraina da sostenere
Meloni ha poi confermato il sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, ribadendo che il prossimo luglio il nostro Paese ospiterà la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina: “Continueremo a offrire il nostro contributo economico, militare e diplomatico, mantenendo ferma la posizione a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. L’obiettivo, secondo il Presidente del Consiglio, è non solo sostenere l’Ucraina nella fase attuale del conflitto, ma anche contribuire a ricostruire un futuro di stabilità e prosperità.
Un altro tema di rilievo affrontato nel messaggio è stato il ruolo dell’Italia nel contesto europeo, con un focus sui Balcani occidentali. Meloni ha annunciato la sua partecipazione al prossimo vertice Ue-Balcani, sottolineando l’importanza dell’adesione di queste nazioni all’Unione europea: “L’ingresso dei Balcani occidentali completerebbe il processo di riunificazione europea e rafforzerebbe la stabilità del nostro continente”.
Partenariato con l’America Latina
Meloni ha anche evidenziato la necessità di rafforzare i legami con altre aree strategiche del mondo: L’Italia e l’Europa devono investire in una nuova relazione con l’America Latina, con cui condividiamo profondi legami storici e culturali”, annunciando che nei prossimi mesi verranno firmati nuovi piani d’azione con Argentina e Brasile per rafforzare i partenariati strategici. Ha inoltre ribadito l’impegno per costruire una relazione sempre più solida con l’Africa e con l’India, sottolineando l’importanza di un dialogo globale che coinvolga le principali aree geopolitiche.
Il Premier ha chiuso il suo intervento rilanciando il ruolo dell’Italia come protagonista nelle relazioni internazionali. “L’Italia continuerà a essere in prima linea per promuovere pace, dialogo e sviluppo, rafforzando i legami con i suoi partner strategici e lavorando per una diplomazia che costruisca ponti in un mondo sempre più interconnesso e complesso,” ha concluso.