Papa Francesco ha compiuto ieri una visita storica in Corsica, la prima di un Pontefice sull’isola francese. L’occasione è stata offerta dal convegno sulla religiosità popolare nel Mediterraneo, organizzato dalla diocesi di Ajaccio. Un incontro che ha posto al centro l’importanza di promuovere la collaborazione tra le autorità ecclesiastiche e civili, per costruire insieme un bene comune fondato sul dialogo e sul rispetto delle competenze di ciascuna istituzione.
Nel suo intervento, Bergoglio ha sottolineato la necessità di un concetto di laicità “non statico e ingessato”, ma piuttosto “evolutivo e dinamico”. Secondo il Vescovo di Roma, una laicità sana è quella che riesce a rispondere con flessibilità alle sfide moderne, promuovendo una collaborazione costante tra Chiesa e Stato: “È importante che ciascuno operi nei limiti delle proprie competenze e del proprio spazio”, ha detto, mettendo in guardia contro le contrapposizioni ideologiche tra cultura cristiana e cultura laica, che spesso rallentano il progresso e la ricerca di soluzioni comuni.
Il Papa ha poi esortato i credenti ad aprirsi al mondo con serenità, “vivendo la propria fede senza imporla, come lievito nella pasta del mondo”. Parallelamente ha riconosciuto che anche i non credenti, pur lontani da una dimensione religiosa tradizionale, spesso custodiscono nel cuore una “sete di verità” e un desiderio di giustizia e solidarietà. “Questi valori fondamentali”, ha spiegato, “sono pilastri indispensabili per il bene comune e possono unire credenti e non credenti nella costruzione di una società più giusta e umana”.
L’urgenza della pace
Durante l’Angelus, pronunciato nella cattedrale di Ajaccio, Francesco ha elevato una supplica per la pace, rivolgendo lo sguardo a tutte le terre che si affacciano sul Mediterraneo. Haricordato le sofferenze di regioni martoriate come la Terra Santa, la Siria, il Libano e il resto del Medio Oriente, invocando pace per i popoli in conflitto, tra cui Ucraina e Russia: “Sono fratelli, cugini. La guerra è sempre una sconfitta”. Il Mediterraneo, da sempre crocevia di culture e religioni, è per il Papa simbolo della necessità di dialogo e riconciliazione. Da qui, l’invito a non restare indifferenti davanti ai drammi della guerra e delle migrazioni: “Da questa isola eleviamo la supplica alla Santa Madre di Dio perché ottenga la sospirata pace”, ha detto, richiamando l’importanza di un impegno concreto e universale per mettere fine ai conflitti.
Una società priva di angoscia
Nell’omelia pronunciata durante la Santa Messa, Francesco ha invitato i fedeli a riflettere sulla differenza tra dolore e angoscia, due sentimenti che spesso si intrecciano nella vita moderna: “I cristiani non devono vivere con l’angoscia. Una cosa è il dolore, un’altra cosa è l’angoscia” denunciando un malessere diffuso in una società dominata dal consumismo: “In questi giorni ho visto a Roma la gente con l’ansia del fare la spesa, ma poi non resta niente”. Secondo il Papa, l’antidoto all’insoddisfazione e alla frenesia contemporanea è il dono di sé: “Chi vive per sé stesso non sarà mai felice. Una società che non sa donare è destinata a invecchiare insoddisfatta”. Un monito, questo, che il Pontefice ha accompagnato con un semplice suggerimento per la preghiera quotidiana: “Prima di dormire, chiedetevi: ‘Signore, cosa possiamo fare?’”.
Tradizione e apertura
La visita papale è stata anche l’occasione per esaltare l’identità culturale e religiosa della Corsica. Al termine della celebrazione, il Papa ha scritto nel libro d’onore del municipio di Ajaccio: ‘Attaccati alle radici e aperti al mondo. Questo è l’augurio che lascio ai cittadini di Ajaccio’. Una frase che sintetizza il messaggio chiave della sua visita: mantenere vive le tradizioni locali, ma con uno sguardo aperto e inclusivo verso il resto del mondo. La scelta del luogo per la celebrazione, con l’altare allestito proprio sotto la statua di Napoleone, ha aggiunto un tocco simbolico all’evento, rappresentando l’incontro tra storia civile e spiritualità.
Il dialogo con Macron
Prima di lasciare l’isola, Bergoglio ha avuto un breve incontro con il presidente francese Emmanuel Macron all’aeroporto di Ajaccio. Un confronto che, pur breve, ha toccato temi cruciali come la situazione dei migranti nel Mediterraneo e il ruolo dell’Europa come promotrice di pace e solidarietà.