A novembre 2024 i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti bancari hanno continuato a registrare una diminuzione, in linea con il trend iniziato a ottobre. L’Associazione bancaria italiana prevede che questo calo proseguirà anche a dicembre, spinto dalle recenti decisioni della Banca centrale europea di tagliare i tassi di riferimento. Per i cittadini e le imprese, questo si traduce in opportunità di risparmio e maggiore accessibilità ai finanziamenti, ma rimangono in gioco le incertezze legate al rallentamento economico. Secondo i dati Abi, il tasso medio sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni si è attestato al 3,23% a novembre 2024, in diminuzione rispetto al 3,27% di ottobre e in netto calo rispetto al 4,42% di dicembre 2023. Anche i tassi di interesse sui prestiti alle imprese hanno mostrato una riduzione, scendendo al 4,47% rispetto al 4,73% del mese precedente e al 5,45% di fine 2023.
Questo trend di diminuzione riflette la riduzione dei tassi di mercato, in particolare dell’Euribor a 3 mesi, che nei primi giorni di dicembre 2024 si è stabilizzato al 2,88%, in calo di 112 punti base rispetto al picco massimo di ottobre 2023. Analogamente, il tasso IRS a 10 anni, utilizzato come riferimento per molti mutui, è sceso al 2,15% rispetto al 2,33% di novembre, segnando una diminuzione di 138 punti base dal massimo di ottobre. Per chi sta pensando di acquistare casa o rinegoziare il proprio mutuo, questa è una buona notizia: un tasso più basso comporta rate mensili più sostenibili e un costo complessivo del finanziamento ridotto.
La raccolta bancaria
Parallelamente, la raccolta bancaria ha mostrato segnali di crescita. A novembre 2024, i depositi nelle varie forme sono aumentati del 4,1% su base annua, mentre la raccolta a medio e lungo termine tramite obbligazioni è cresciuta del 7%. La raccolta diretta complessiva, che include depositi e obbligazioni, è cresciuta del 4,5% rispetto a novembre 2023, confermando una dinamica positiva iniziata a inizio anno. Il tasso medio sui nuovi depositi a durata prestabilita si è attestato al 3,01% a novembre, un livello ancora superiore alla media dell’area euro. Questo rende i depositi vincolati e i certificati di deposito strumenti interessanti per i risparmiatori che cercano rendimenti stabili in un contesto di tassi in calo.
Il margine bancario
Il margine tra i tassi sui prestiti e quelli sulla raccolta (spread) si è ridotto a 204 punti base a novembre 2024. Questo segnala una maggiore competizione tra le banche per attrarre clientela, ma anche un quadro economico in cui la domanda di credito è moderata a causa del rallentamento della crescita. Un altro dato significativo riguarda i crediti deteriorati netti, che sono scesi a 30,9 miliardi di euro a ottobre 2024, un calo considerevole rispetto ai 196,3 miliardi del picco massimo raggiunto nel 2015. Questo miglioramento rafforza la solidità del sistema bancario italiano e riduce il rischio associato alla concessione di nuovi prestiti.
Calo dei prestiti
Nonostante la diminuzione dei tassi, il volume dei prestiti bancari continua a calare. A novembre 2024, i prestiti a famiglie e imprese sono diminuiti dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Questa contrazione è attribuibile al rallentamento economico, che ha depresso la domanda di credito, soprattutto da parte delle imprese. A ottobre 2024, i prestiti alle imprese avevano registrato un calo del 3,1% su base annua, mentre quelli alle famiglie si erano ridotti dello 0,2%. La frenata degli investimenti e il clima di incertezza economica hanno giocato un ruolo determinante in questa dinamica, nonostante il contesto di tassi in calo.