sabato, 14 Dicembre, 2024
Esteri

Blinken ad Ankara: “Imperativo continuare lotta all’Isis”. Tajani: Italia resta in Siria. Crosetto in Israele “il giorno prima di Natale”

Netanyahu : "Abbiamo innescato una reazione a catena" nella regione. Da Ue aiuti per 160 milioni

Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha accolto ieri ad Ankara il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken per un incontro a porte chiuse nelle sale private dell’aeroporto Esenboga di Ankara. Al centro del dialogo gli ultimi sviluppi della guerra in Siria e il cessate il fuoco a Gaza. In base a quanto riferiscono i media turchi si è discusso soprattutto degli scontri in corso nel nord tra Esercito Libero Siriano (Els), sostenuto dalla Turchia, e i curdi separatisti di YPG, alleati degli Usa.

Blinken ha poi incontrato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Quest’ultimo ha dichiarato durante la conferenza stampa a margine dell’incontro che “Le nostre priorità includono garantire la stabilità in Siria il prima possibile, impedire al terrorismo di guadagnare terreno e impedire il predominio dell’Isis e del Pkk”. Da parte sua Blinken ha ribadito che in Siria sarà “imperativo” continuare l’impegno per combattere contro l’ Isis. “Il nostro paese ha lavorato molto per assicurare l’eliminazione del califfato territoriale dell’ Isis, per garantire che quella minaccia non si ripresenti. Ed è imperativo continuare ad impegnarci su questi sforzi”.

Forze democratiche siriane: “Raggiunto accordo con Tahrir al Sham”

Due giorni fa le forze curdo-siriane, dichiarando in un comunicato: “Siamo parte della Siria unita e del popolo siriano”, hanno annunciato la decisione di issare su tutta la regione di fatto autonoma del nord-est siriano la “bandiera della rivoluzione” sventolata dagli insorti islamisti. Ieri il comandante in capo delle Forze democratiche siriane (Fds), coalizione di milizie a maggioranza curda sostenuta dagli Stati Uniti, Mazloum Abdi, ha confermato in una intervista all’emittente curda Ronahi Tv che è stato raggiunto ”un accordo con Hts rispetto ad Aleppo e Deir Ezzor”, conquistate dagli insorti. Il gruppo jihadista, ha affermato Abdi, ha garantito che ”i territori che sono sotto il controllo delle Fds non saranno obiettivo” di conquista da parte di Hts. Le autorità curdo siriane, quindi, ”si stanno impegnando per inviare una propria delegazione a Damasco per condurre negoziati” con le nuove autorità siriane.

Katz, ‘resteremo in zona cuscinetto tutto l’inverno’

“Alla luce di quanto sta accadendo in Siria, è di fondamentale importanza per la sicurezza mantenere la nostra presenza sulla cima del Monte Hermon” ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ordinando all’esercito di “prepararsi a rimanere” per tutto l’inverno nella zona cuscinetto tra Israele e Siria, sulle alture del Golan. “Bisogna fare tutto il possibile per garantire la prontezza dell’esercito sul posto, in modo che i combattenti possano rimanere lì nonostante le difficili condizioni climatiche”, ha aggiunto Katz.

Netanyahu : “Abbiamo innescato una reazione a catena”

In un video rivolto al popolo iraniano il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che “il martellamento di Hamas” nella Strisciadi Gaza, “la decimazione di Hezbollah” in Libano, “i colpi che abbiamo inferto all’asse del terrore del regime iraniano” e tutti “gli eventi storici a cui assistiamo oggi, sono una reazione a catena” pronta a trasformare l’intero Medio Oriente. “L’unica cosa che Israele cerca è difendere il nostro Stato, ma così facendo, stiamo difendendo la civiltà dalla barbarie”, ha sostenuto Netanyahu, aggiungendo di credere che il popolo iraniano desideri la pace, “ma soffrite sotto il dominio di un regime che vi soggioga e ci minaccia”. “Un giorno questo cambierà. Un giorno l’Iran sarà libero”, e “realizzeremo quel futuro insieme molto prima di quanto la gente pensi”, ha concluso.

Ue, aiuti umanitari di oltre 160 milioni

La Commissione europea ha lanciato un nuovo ponte aereo umanitario per fornire assistenza d’emergenza in Siria. “Abbiamo aumentato i nostri finanziamenti per gli aiuti umanitari a più di 160 milioni di euro”, ha annunciato la presidente Ursula von Der Leyen. “Con la caduta del regime di Assad, c’è una nuova speranza per il popolo siriano. Ma la situazione resta volatile. Ecco perchè dobbiamo impegnarci. I nostri voli umanitari porteranno cibo, medicine e beni di prima necessità”, ha evidenziato.

Italia resta in Siria contribuire a stabilità

Ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a 24 Mattino su Radio 24 ha dichiarato che “L’Italia resta in Siria per contribuire alla stabilità di quel paese, alla protezione delle minoranze a partire da quelle cristiane. I primi segnali che arrivano dal nuovo sistema non sono negativi, monitoriamo la situazione e siamo in contatto con il governo turco. Loro chiedono una presenza dell’Italia e quindi noi andiamo avanti nella speranza che tutto proceda al meglio”.

“In Siria – ha continuato Tajani – stiamo osservando con grande attenzione: abbiamo mandato il nostro rappresentante diplomatico non con il rango di Ambasciatore perché non riconoscevamo il regime di Assad”.

Crosetto: “in Israele la vigila di Natale”

“Non c’è un giorno in cui il premier Meloni, il ministro Tajani ed io non siamo al lavoro per riconquistare la pace in quei territori”, ha il ministro della Difesa, Guido Crosetto a margine del suo intervento ad Atreju; e ha annunciato: “Sarò in Israele il giorno prima di Natale, al rientro dall’Iraq e dal Kuwait, per parlare con ilmio omologo”.

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