domenica, 15 Dicembre, 2024
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Nôtre-Dame: un’occasione mancata

Con la recente riapertura della Chiesa di Nôtre Dame ,l’occasione giusta, quella buona , era stata servita  dal Cielo su un piatto d`argento. Nel discorso di apertura il Presidente Macron ha potuto orgogliosamente affermare che la Francia “ ha riscoperto ciò che le grandi nazioni possono fare: realizzare l’impossibile” suggellando  poi  i valori di “fratellanza” espressi dalla Cattedrale e dalla sua storia in un organizzato rendez-vous  di una quarantina  di potenti  della Terra per cogliere  con l’occasione  e intensificare , la sua politica di mediazione nei conflitti internazionali in corso. Due assenze strane e  suonanti: quella del Papa e quella dei rappresentanti dell’UE. E’ venuto  spontaneo chiedersi:  Nôtre Dame  e’ solo un simbolo francese o  anche un simbolo europeo ? Nell’aprile  2019, all’epoca dell’incendio, Nôtre Dame era però ancora un simbolo europeo. Donald Tusk, allora presidente del Consiglio Europeo, a nome dell’ UE aveva dichiarato tra l’altro in quell’occasione:  “Siamo legati da qualcosa di più importante e profondo dei Trattati.

Per una di quelle indecifrabili astuzie del destino, la riapertura della Cattedrale di Nôtre-Dame, cadeva lo scorso 7 dicembre per il pubblico e il giorno dell’Immacolata per la liturgia cattolica,  ma anche con  la coincidente caduta di Bashir Assad a Damasco in Siria. Caduta di un regime sanguinario e corrotto, che  però ha ridato fiato al fondamentalismo islamico e al Califfato dell’Isis.Non dimentichiamo  neanche quanto  e`successo nel mondo appena poco prima del 7 dicembre :  la rielezione di Trump, da cui pendono nuovi futuri destini del mondo e la nascita della seconda presidenza  europea di Ursula Von der Leyen . Ricordiamo anche  i problemi  caldi, emergenti  in Europa e non solo, quali la crisi nella produzione industriale  soprattutto in Europa ,  con migliaia di posti di lavoro a rischio per tante famiglie . Ma poiche’ il soggetto e’ Nôtre-Dame come non sottolineare la crisi delle vocazioni religiose della chiesa cattolica a dispetto  della  crescente vocazione militare che fa sempre piu adepti nei giovani  europei con  guinzagli economici  attrattivi  perche`le guerre in corso in Ucraina e non solo  hanno bisogno di tanti soldati. Quindi l`occasione  della riapertura di Nôtre-Dame era un’ occasione   da non perdere. Occasione di re-sintesi umana, religiosa, politica per la nostra nuova ripartente Europa, ecumenica, valoriale in cui potevano ritrovarsi tutto l´Óccidente con  attori di prima scena e non meno  con la presenza della Santa romana chiesa e la rappresentanza della  Comunita’ Europea  per  offrire  una occasione  di nuova speranza al mondo e lasciare in ognuno di Noi un messaggio  di rinnovata  sacralita´umana che tanto ha bisogno di essere curata ,oggi in preda alla fragilita´dei Social e delle Tecnologie emergenti. Caro  Presidente Macron la riapertura di Nôtre -Dame io avrei voluto pensarla cosi. L`islamismo non e´solo da combattere, dobbiamo studiarlo e capirlo di piu` per trovare una linea di dialogo comune ma quello che  sta accadendo in Siria e dintorni non puo` non preoccuparci.

È vero che i nuovi padroni della Siria promettono moderazione e governi multi etnici. L’antico Paese, come molti altri in quelle zone, è un crocevia di razze, etnie e fedi, ma nella polveriera mediorientale tutti questi buoni propositi durano spesso lo spazio di un mattino.

La riapertura della grande Chiesa di Parigi poteva rappresentare l’occasione di una riscossa cristiana, di un Occidente che, come l’araba fenice, riesce a rinascere dalle proprie ceneri (in questo caso letterali, considerato il divorante incendio del 2019) e di un’Europa che nella sua ora più drammatica, con la guerra ai confini e incognite di povertà e recessione rialza la testa e riafferma la sua identita’.

Perché Nôtre-Dame è ben più che una semplice chiesa la cui costruzione fu iniziata circa nove secoli fa, ben più che uno dei tanti monumenti patrimonio dell’umanità Unesco: è il simbolo di una civiltà Cristiana e valoriale umana. Nôtre -Dame non `solo dei Francesi   che l`hanno sempre sentita certamente  Loro  (non per caso Napoleone la scelse come luogo della sua incoronazione a Imperatore dei Francesi), ma anche, di tutti noi  attraverso il suo legame con il Sacro Romano Impero  e l’Europa.

Nôtre-Dame  sorge sull’Ile de la Cité, sulle rovine dell’antico tempio in onore di Giove fatto costruire da Cesare, a sua volta edificato su un precedente tempio in onore di Iside (lo stesso nome di Parigi sarebbe una contrazione di “par Isis”, nei pressi di Iside). Tuttora le distanze chilometriche in Francia si misurano a partire dal Parvis, il piazzale antistante la cattedrale.

Insomma, questo luogo che ha visto tanta storia collettiva è il perno di una identità, di un modo di vivere, di un sistema di valori che riguarda tutti gli europei. Era il caso di festeggiarne il ritorno con una incontro solenne dei potenti della Terra,  Tutti rappresentati e molto piu`suggestivo  e appassionante di quello seguito ai terribili fatti del Bataclan. E viene un po’ di magone a pensare che quella volta erano a braccetto Benjamin Nyetanahu e il palestinese Abu Mazen, il presidente ucraino Poroshenko e il ministro degli esteri russo Lavrov. La Chiesa che conta unisce.

Non comprendo, ad esempio, perché non fosse lì  presente Papa Francesco, icona  universale del cattolicesimo cristiano. Ci sarebbe voluto maggiore slancio e maggiore coraggio per ribadire e rilanciare la nostra identita` europea, occidentale e cattolica.A guardare foto e video della manifestazione  mi e´venuto piu’ spontaneo  pensare  che  le preoccupazioni di politica interna di Emmanuel Macron, il desiderio di tanti leader europei di fare simpatia al presidente rieletto degli Usa Donald Trump, abbiano sovrastato quanto di piu’ profondo poteva esserci in  quel momento   inaugurale ed augurale per il mondo intero restituendoci  invece l’immagine di un’Europa impolverata, piu’ misera, piu’ dimessa sul  profilo delle grandi sfide della Storia passate e  di quelle future che ci  aspettano. Peccato! Un occasione mancata. La vera Nôtre-Dame Regina Pacis  dobbiamo ancora aspettarla.

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un commento

Jacques Toussaint sabato, 14 Dicembre 2024 at 09:33

Ringrazio per questo pare lucido e più che condivisibile,

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