giovedì, 12 Dicembre, 2024
Esteri

Gli USA sbloccano 20 miliardi di dollari per Kiev. Cremlino, “Ucraina rifiuta i negoziati, puntiamo a vincere”

Putin: "Con Oreshnik non servono armi nucleari"

La risposta del Cremlino all’ultima uscita di Donald Trump, che aveva invitato Vladimir Putin a “fare la pace” perché ormai “ha perso”, non mostra segni di cedimento. È l’Ucraina che “rifiuta ogni trattativa”, e quindi la Russia continuerà la cosiddetta operazione militare speciale “fino alla sua fine vittoriosa”.Ovvero fino a che “tutti gli obiettivi stabiliti dal presidente, il comandante in capo, saranno raggiunti”, ha affermato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Gli obiettivi russi sono:l’acquisizione delle quattro regioni russofone finora parzialmente occupate e l’impegno di Kiev a non entrare nella Nato. Tali risultati non negoziabili, ha aggiunto il portavoce, possono essere raggiunti con l’impiego delle armi o come “risultato di colloqui di pace”, nei quali appunto “la parte ucraina rifiuta di impegnarsi”.

I missili Oreshnik

Per questo la Russia ha schierato, in un accordo con la Bielorussia siglato pochi giorni fa, i sistemi missilistici russi Oreshnik a medio raggio. Questo, secondo Putin, ridurrà al minimo la necessità di utilizzare armi nucleari: “Un numero sufficiente di questi moderni sistemi d’arma porta praticamente al punto di non avere più bisogno di usare armi nucleari”, ha detto il leader russo. Mosca, ha affermato Putin, “non sta inasprendo la dottrina nucleare, la sta migliorando”.

Tuttavia, anche se secondo una valutazione dell’intelligence Usa, la Russia potrebbe utilizzare di nuovo il suo nuovo missile giànei “prossimi giorni”, Oreshnik è considerato dai funzionari Usa più come un tentativo di intimidazione che come un ‘game-changer’ sul campo di battaglia. Lo riferisce un funzionario statunitense aggiungendo che la Russia possiede solo una manciata di missili e che questi hanno una testata più piccola rispetto ad altri missili che la Russia ha regolarmente lanciato contro l’Ucraina.

Attacco con Atacms non resterà senza risposta

Gli Oreshnik sono considerati soprattutto la risposta russa ai missili americani forniti a Kiev. In questo senso l’attacco missilistico condotto dall’Ucraina con gli Atacms su un aeroporto militare a Taganrog, ha dichiarato il ministero russo della Difesa, non rimarrà senza risposta. “Questo attacco da parte di armi occidentali a lungo raggio non rimarrà senza risposta e verranno prese misure appropriate”, ha fatto sapere. Precedentemente il ministero aveva riferito che ieri mattinl’Ucraina “ha lanciato un attacco missilistico con armi occidentali di alta precisione contro l’aeroporto militare di Taganrog, nella regione di Rostov”.

Attacco rivendicato dallo Stato maggiore ucraino, che specifica che “Secondo le informazioni disponibili, c’è stato un attacco al serbatoio del petrolio con conseguente incendio. È scoppiato un massiccio incendio. I risultati del lavoro sono in fase di chiarimento”.

Kiev: se Usa taglieranno fondi, armi fino a metà del 2025

All’inizio della settimana, Trump ha detto alla NBC che l’Ucraina dovrebbe “probabilmente” prepararsi a ricevere meno aiuti dalla nuova amministrazione statunitense. In questa prospettiva il ministro delle Finanze di Kiev ucraino, Sergii Marchenko, ha calcolato che l’Ucraina avrà “abbastanza fondi, abbastanza equipaggiamento militare, abbastanza missili e proiettili di artiglieria per durare almeno fino alla prima metà del 2025″ se Trump dovesse chiudere i rubinetti. In un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, il ministro ha aggiunto che Kiev haun piano in atto per creare le condizioni necessarie per la cooperazione con l’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.

Mosca, aiuti Usa prolungano agonia di Zelensky

Lo stanziamento di nuovi aiuti da parte di Washington all’Ucraina “è un desiderio maniacale di prolungare l’agonia del regime di Kiev, dello stesso Zelensky e di tutti questi accordi corrotti che il regime di Biden ha creato sulla situazione in Ucraina”, ha detto Zakharova commentando lo stanziamento di 20 miliardi di dollari all’Ucraina da parte del Tesoro Usa tramite il rimborso dei proventi dei beni russi congelati in Occidente.

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