Gli abitanti di Damasco hanno festeggiato nelle notte nelle strade della capitale la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad scandendo lo slogan “libertà, libertà”. Gli insorti siriani del gruppo Hayat Tahrir al-Sham, guidato da Abu Mohammed al-Jolani, hanno conquistato la Siria, in appena undici giorni e liberato centinaia di prigionieri politici. Damasco, una delle città più antiche del mondo, è “libera dal tiranno Bashar al-Assad” è il messaggio dei ribelli. “Questo è il momento che gli sfollati e i prigionieri aspettavano da tempo, il momento di tornare a casa e il momento della libertà dopo decenni di oppressione e sofferenza”, si legge in un comunicato da parte dell’Alleanza islamista. Festeggiamenti sono avvenuti anche per le strade di Homs, come riporta Al Jazeera, dove centinaia di persone si sono riunite presso l’iconica “rotonda dell’orologio”.
Assad a Mosca, concesso l’asilo
Il presidente siriano spodestato dai ribelli Bashar Assad e i membri della sua famiglia sono arrivati a Mosca. La Russia ha concesso loro asilo. Lo ha detto all’agenzia Tass una fonte del Cremlino. Secondo la fonte, la Federazione Russa ritiene necessario riprendere i negoziati per una soluzione in Siria sotto la supervisione delle Nazioni Unite
Basi militari russe e valico con la Turchia
I contingenti dei ribelli, sono arrivati anche a Tartus e Latakia, due città che ospitano le basi russe sul Mediterraneo. Anche qui la gente sarebbe scesa in strada a celebrare la caduta di Bashar al-Assad. Inoltre l’esercito regolare ha perso il controllo del valico di Kasab, tra Siria e Turchia, nella regione di Latakia, considerata una roccaforte dei clan sciiti-alawiti al potere da più di mezzo secolo e non lontano dalla principale base aerea russa di Hmeimim sulla costa mediterranea.
Russia non ha partecipato a negoziati
Mosca si è affrettata a confermare la caduta del governo siriano: “A seguito dei negoziati tra Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Siria, Assad ha deciso di lasciare la carica presidenziale e ha lasciato il paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere”, si legge in un comunicato del ministero degli esteri russo. “La Russia non ha partecipato a questi negoziati”, si sottolinea nella nota.
Premier siriano consegna le istituzioni del Paese
In un video ripubblicato dalla Cnn si vede il premier siriano Mohammad Ghazi Al-Jalali scortato a un gruppo di ribelli, apparentemente verso un albergo per ufficializzare il passaggio dell’autorità e la transizione del potere. Il primo ministro Al-Jalali viene visto scendere le scale e quindi entrare in un Suv con un’altra persona.
“L’ex primo ministro è con il V Corpo del popolo dell’Hauran diretto all’Hotel Four Seasons per un incontro e per consegnare le istituzioni del Paese agli eroi dell’Esercito libero”, si sente dire nel video. Il primo ministro aveva dichiarato in precedenza di voler “garantire” il funzionamento delle istituzioni pubbliche, delle strutture statali e il mantenimento della “sicurezza per tutti i cittadini”.
Il primo ministro siriano, Mohammad Ghazi al Jalali, al quale le milizie ribelli vincitrici hanno riconosciuto un ruolo di garanzia fino al ricambio ufficiale del potere, ha detto in un’intervista con l’emittente al Arabiya che la Siria dovrebbe ora tenere “libere elezioni affinché il popolo possa scegliere chi debba guidarli”. Al Jalali aveva già detto di avere contattato il comandante dei ribelli, Abu mohammed al-Jolani, con il quale ha detto di essersi accordato sulla transizione. In un altro video, Abu Muhammad al-Jolani, il leader dei ribelli in Siria, è stato ripreso mentre si inchina poggiando la fronte sulla terra come in segno di preghiera al suo arrivo a Damasco.
Idf occupa la zona cuscinetto sulle alture del Golan
Alla caduta di Al-Assad, le forze israeliane (Idf) si sono subito impadronite della zona cuscinetto nelle alture del Golan, prendendo il controllo della base militare sul versante siriano del monte Hermon, e di altre basi siriane nell’area. Le alture del Golan furono annesse da Israele nel 1967 e sono considerate territorio siriano occupato dalla comunità internazionale, a eccezione degli Stati Uniti. La zona cuscinetto fu istituita da un accordo di cessate il fuoco del 1974 con la Siria.