Riapre sabato la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, cinque anni e mezzo dopo l’incendio che ha distrutto la guglia e il tetto, mettendo a rischio l’intero capolavoro gotico. L’iconica cattedrale, simbolo di Parigi e della Francia, è stata restaurata con cura: la nuova guglia, le volte a crociera, gli archi rampanti e i doccioni in pietra scolpita sono tornati al loro antico splendore, mentre le decorazioni in pietra bianca e oro brillano come mai prima d’ora. Il presidente Emmanuel Macron, alle prese con una crisi politica interna, avrà l’opportunità di lasciarsi alle spalle le difficoltà quando accoglierà il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il principe William e decine di leader mondiali, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La cerimonia di apertura inizierà alle 19.00. Venerdì, Macron ha incontrato i leader politici per costruire un “arco di governo” in risposta alla crisi politica scaturita dalla censura dell’amministrazione del primo ministro Michel Barnier. Ha avviato colloqui con i suoi alleati centristi, tra cui i leader di Renaissance, MoDem, Horizons, Radicaux e UDI, oltre ai socialisti. Mentre il partito repubblicano di destra è stato invitato, il Rassemblement National, France Unbowed, i Verdi e il partito comunista sono stati esclusi. Olivier Faure, leader socialista, ha dichiarato: “Andremo all’Eliseo perché lo abbiamo richiesto. Chi pensa che il Partito Socialista sia in vendita si sbaglia”. Manuel Bompard di France Unbowed ha respinto l’idea di negoziare con Macron, affermando che i socialisti faranno ciò che desiderano, considerandolo un tradimento dell’elettorato. Dopo il voto di sfiducia che ha fatto cadere il governo Barnier, Macron si trova a dover stabilizzare la sua presidenza. In un discorso televisivo, ha promesso di nominare un nuovo primo ministro “entro pochi giorni” e di formare un gabinetto snello, ma l’annuncio è atteso solo dopo il fine settimana.
