Un Consiglio dei Ministri, quello di ieri, che può essere definito lampo e che ha visto l’assenza del Vicepremier Matteo Salvini, che ha lasciato l’incontro per “motivi personali”. Ma la sua assenza ha chiaramente alimentato commenti su possibili dissapori all’interno della maggioranza, in un momento in cui le tensioni politiche sembrano essere particolarmente elevate.
Andando alla stretta cronaca, nel corso dei 15 minuti della seduta a Palazzo Chigi, è stato comunque approvato il decreto contenente nuove misure in materia di Giustizia, segnando un passaggio cruciale dopo giorni di tensioni politiche. Tra le novità più rilevanti, spicca la decisione di eliminare dal testo il contestato ‘bavaglio ai magistrati’. Una retromarcia significativa, maturata in un contesto di forti pressioni istituzionali, divergenze all’interno della maggioranza e incontri con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Stop al bavaglio ai magistrati
Il dibattito sull’autonomia della magistratura ha dominato il contesto politico delle ultime settimane. L’eliminazione della norma che avrebbe limitato la libertà d’espressione dei magistrati rappresenta una correzione di rotta rispetto all’offensiva lanciata contro alcune toghe accusate di prendere “decisioni politiche” sui migranti. Una polemica che ha visto il governo muoversi su un terreno scivoloso, con critiche rivolte alla magistratura e una frattura interna alla maggioranza che ha generato imbarazzo per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La decisione di accantonare il bavaglio, però, sembra riflettere un tentativo di ricucire le tensioni con il Quirinale, che ha sottolineato l’importanza di salvaguardare i principi costituzionali relativi all’indipendenza della magistratura.
Elezioni dei consigli giudiziari rinviate al 2025
Tra le disposizioni approvate figura anche la proroga per le elezioni dei consigli giudiziari e del consiglio direttivo della Corte di Cassazione, spostate al mese di aprile 2025. La decisione, comunicata dal Ministero della Giustizia, consente di guadagnare tempo per eventuali adeguamenti normativi o organizzativi, in un momento in cui il sistema giudiziario è sotto osservazione per garantire la sua efficienza e autonomia.
Amazon investe 1,2 miliardi in Italia
Un’altra decisione significativa è stata l’approvazione della delibera che riconosce l’interesse strategico nazionale del programma di investimento iniziale da 1,2 miliardi di euro presentato da Amazon Web Services. Il progetto prevede l’espansione dell’infrastruttura cloud in Italia, con ricadute importanti sulla sovranità digitale del Paese. “L’investimento di Amazon Web Services consolida il ruolo dell’Italia come hub europeo di innovazione. Oggi facciamo un ulteriore passo verso la sovranità digitale, consentendo alle nostre imprese di gestire parte dei loro dati all’interno dei confini nazionali. Siamo al lavoro per creare infrastrutture in grado di supportare la rivoluzione digitale e green: il governo c’è”, ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Cipess e Cabina di Regia
Subito dopo il Consiglio dei ministri, si è svolta una riunione straordinaria del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Presieduta dal Premier, la riunione si è concentrata su provvedimenti legati alle politiche di coesione, con particolare attenzione alle regioni del Sud e ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Alla seduta ha partecipato il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, a cui Meloni ha rivolto un ringraziamento per il lavoro svolto.
Poi nel corso della Cabina di Regia Meloni ha confermato che l’Italia si conferma ai vertici nell’attuazione del Pnrr sia per gli obiettivi raggiunti che per l’entità delle risorse ricevute. Con una spesa complessiva che ha raggiunto i 59 miliardi di euro, il Paese continua a muoversi a ritmi serrati per rispettare le scadenze e mantenere fede agli impegni presi in sede europea: “Siamo il primo Paese europeo per gli obiettivi conseguiti e le risorse ottenute, un dato che testimonia il grande lavoro fatto finora” le parole del Premier che ha inoltre ribadito l’importanza di lavorare “alacremente” per garantire la rendicontazione degli obiettivi legati alla settima rata, uno dei passaggi più delicati nell’interazione con le istituzioni europee.
In Puglia
In mattinata, prima del Cdm, Meloni e lo stesso Fitto hanno firmato a Bari l’accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Puglia. Si tratta di uno degli interventi strategici più significativi per il Sud Italia, con una mobilitazione complessiva di risorse pari a 45 miliardi di euro, considerando co-finanziamenti di enti locali e privati. Durante l’evento, il Premier ha annunciato che il Ministro Fitto sarà Vicepresidente della Commissione europea, con deleghe strategiche e un portafoglio di circa mille miliardi di euro: “Sono orgogliosa del lavoro svolto da Fitto come Ministro e sono sicura che farà altrettanto bene come Vicepresidente della Commissione europea. Questo incarico è motivo di orgoglio per tutta l’Italia, in particolare per la Puglia, che oggi esprime una figura di spicco per l’intera Europa”.
Meloni ha ribadito il potenziale strategico della Puglia, definendola “una Regione all’avanguardia nelle grandi sfide geopolitiche del futuro, come lo spazio e i fondali marini”.