venerdì, 29 Novembre, 2024
Attualità

Il Progetto “Salute e Umanizzazione delle Cure: un modello di innovazione sociale per una Sanità di Eccellenza”

Ideato dal Prof. Massimo Robiony, ordinario di Chirurgia Maxillo Facciale, e Direttore del Dipartimento Testa Collo e neuroscienze di ASUFC, nasce da una profonda riflessione fondata sul progresso della Medicina e della Chirurgia che deve passare attraverso la formazione, la ricerca, l’innovazione e l’utilizzo consapevole delle tecnologie, considerando necessariamente l’Umanizzazione delle cure come principio fondante.
L’Università degli Studi di Udine organizza gli Stati Generali per l’umanizzazione delle cure ed il benessere organizzativo il prossimo 30 novembre, proponendosi di progettare la sanità del futuro fondandola sulla “umanizzazione delle cure”, cioè sulla centralità della persona, sia in ambito clinico e assistenziale che in quello organizzativo e gestionale, per rispondere in maniera efficace, efficiente e appropriata alle esigenze dei pazienti e dei professionisti della salute.

Alla fine dei lavori verrà presentata la “Carta di Udine per l’Umanizzazione delle Cure e il Benessere Organizzativo”, come documento scientifico di indirizzo che enfatizza il ruolo del Servizio Sanitario Nazionale, pilastro sociale imprescindibile. Si Vuole promuovere un cambio di paradigma nella filiera della salute, costruito interamente sulla persona/paziente, ridando centralità alla dimensione umana.

Inoltre, la Carta si prefigge di condividere con il mondo accademico, con gli enti del sistema sanitario e tutte le istituzioni e amministrazioni pubbliche, con il tessuto imprenditoriale, con la cittadinanza e le sue rappresentanze, l’evoluzione di un pensiero scientifico e sistemico, che pone le sue radici sugli aspetti etici e morali del “prendersi cura delle persone” in una visione comunità centrica.

Al dialogo istituzionale parteciperanno ospiti di eccezione che rappresentano gli attori piu coinvolti per il rinascimento della Sanità Italiana, in crisi a livello mondiale.

A guidare i lavori il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony dell’Università di Udine, componente del Tavolo tecnico ministeriale per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo del Ministero della salute.

La visione europea sarà illustrata dalla Direttrice della Direzione generale della salute e della sicurezza alimentare della Commissione europea, Sandra Gallina. Il Manifesto “Dignitas Curae” sarà illustrato da monsignor Mauro Cozzoli della Fondazione Dignitas Curae. Sulla Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo parleranno la presidente della Fondazione “Paola Gonzato” Rete Sarcoma ETS, Ornella Gonzato, e la responsabile scientifica degli Stati generali, Elisabetta Ocello.

Seguirà la tavola rotonda moderata da Andrea Cangini e introdotta da un messaggio video molto partecipato del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Parteciperanno: l’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi; la presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Giovanna Iannantuoni; per il Tavolo tecnico ministeriale per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo, Franco Paparella; il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Rocco Bellantone; per l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Antonio Fortino; il presidente della Federazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore; il presidente della Società italiana di medicina narrativa (Simen), Marco Testa; il presidente della Lega italiana per la lotta conto i tumori (Lilt), Francesco Schittulli.
Concluderà la tavola rotonda il ministro della salute, Orazio Schillaci.

La mattina proseguirà con le voci dei rettori della università italiane. Mentre una riflessione di respiro internazionale sull’importanza dell’umanizzazione delle cure sarà fatta da Rita Charon della Columbia University, pioniera della medicina narrativa.
Chiuderà la mattinata la firma della Carta di Udine per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo e l’adesione al Manifesto “Dignitas Curae”.

La Carta è frutto di un progetto in evoluzione denominato “Salute e Umanizzazione delle Cure: un modello di innovazione sociale per una Sanità di Eccellenza”. Nasce quindi da una profonda riflessione riguardo il rapido progresso della Medicina e della Chirurgia, che riconosce le sue basi nella formazione, nella ricerca, nell’innovazione e nell’utilizzo consapevole delle tecnologie, e considera necessariamente l’Umanizzazione delle Cure come principio fondante. A tale scopo, si punta a rafforzare il significato di presa in carico globale della persona, integrando la prospettiva clinico-assistenziale con quella organizzativo-gestionale.

Questo documento, supportato da solide basi scientifiche, viene presentato per avviare un dialogo costruttivo, al fine di potenziare la rete di promozione della salute, di prevenzione e di cura delle malattie. La crisi impone il cambiamento: ora è il momento di diffondere un nuovo modo di essere della Sanità pubblica, è il momento di rimetterci in gioco e di pensare a un nuovo Rinascimento, volto a creare le premesse per una adeguata accessibilità alle cure, restituendo al sistema agilità e qualità, caratteristiche che permettono di rispondere alle sfide e ai bisogni di salute della popolazione nella rapida evoluzione sociale che stiamo vivendo. La “Carta di Udine” si rivolge a tutti gli operatori sanitari che, con diversi compiti e competenze, partecipano quotidianamente alla costruzione della filiera della salute, che può essere potenziata garantendo la presa in carico globale del paziente e investendo nel benessere della persona. Per realizzare questo ambizioso progetto è necessario che la squadra dell’ecosistema della salute comprenda diverse figure professionali e nuove competenze da affiancare agli operatori sanitari: informatici, statistici, ingegneri gestionali, ingegneri clinici, ingegneri fisici, sociologi, biotecnologi, giuristi, economisti, project manager, rappresentanti del terzo settore e tutte le figure che cooperano alla costruzione della Medicina a 5 P (Preventiva, Predittiva, Partecipativa, Personalizzata, di Precisione).
L’impegno è di diffondere la cultura della Salute quale bene sociale da cui non si può prescindere, promuovendo scelte strategiche atte a rispondere in maniera innovativa e sinergica al contesto sociale ed epidemiologico, sia sul piano clinico-assistenziale che su quello organizzativo-gestionale.
La Carta si apre con un preambolo della prof.ssa Luigina Mortari, Ordinario di Epistemologia della Ricerca qualitativa e di fenomenologia della cura presso l’Università degli Studi di Verona, e prosegue nella declinazione dell’Umanizzazione delle Cure in chiave moderna, scandita in 13 punti; affronta poi il concetto di qualità in una dimensione scientifica, per concludere con la riflessione sul nuovo modello di cura. La “Carta di Udine” è un lavoro di squadra, realizzato a più mani, da professionisti che hanno prestato competenze e conoscenze al servizio di un obiettivo comune: dare voce ad una visione di sistema per il bene della società.

La carta di Udine assieme al manifesto dignitas curae rappresentano due importanti pilastri per il rilancio della Sanità pensiero questo ampiamente condiviso e supportato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle province Autonome, Massimiliano Fedriga e dal ministro Orazio Schillaci che pongono l’accento sulle necessità del cambio del modello di cura costruito interamente sulla persona paziente

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