A Cagliari il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato l’importante accordo di Sviluppo e Coesione tra il governo e la Regione Sardegna, annunciando uno stanziamento di 3,5 miliardi di euro per l’isola, di cui 2,5 miliardi assegnati direttamente attraverso il piano firmato ieri. Il finanziamento comprende anche risorse già previste nel 2021, ma l’obiettivo è chiaro: rilanciare la Sardegna con interventi strategici che possano fungere da modello per il resto del Paese. Durante il suo intervento il Premier ha posto l’accento sulla posizione strategica dell’Italia nel Mediterraneo: “Non devo dirlo ai sardi, ma questa nazione ha il mare come la più grande infrastruttura. Per troppo tempo ci siamo comportati come se fossimo la Svizzera, ignorando il nostro ruolo centrale nel Mediterraneo”.
Un ruolo che oggi viene valorizzato attraverso un nuovo Ministero per il Mare e una strategia a lungo termine che punta a sfruttare questa risorsa fondamentale per lo sviluppo economico, commerciale e turistico del Paese.
Le risorse per la Sardegna
L’accordo firmato a Cagliari prevede interventi mirati per affrontare le principali sfide dell’isola. Tra le priorità evidenziate da Meloni ci sono la messa in sicurezza del territorio (635 milioni di euro saranno destinati al rinnovamento degli acquedotti, alla gestione delle risorse idriche e alla protezione del territorio dai rischi ambientali); trasporti e mobilità (450 milioni per migliorare le infrastrutture di trasporto, un elemento cruciale per connettere la Sardegna al resto d’Italia e d’Europa); edilizia residenziale (250 milioni per affrontare l’emergenza abitativa, migliorando le condizioni di vita e ampliando l’offerta di alloggi); sanità (150 milioni per potenziare gli ospedali di Sassari e Cagliari, migliorando la qualità dei servizi sanitari disponibili sull’isola); istruzione e ricerca (fondi significativi saranno destinati alle Università per promuovere l’innovazione e offrire maggiori opportunità ai giovani).
Meloni ha sottolineato come queste iniziative mirino a creare condizioni competitive per il Sud, consentendo alle regioni meridionali di “combattere alla pari con il resto del Paese”.
Il Sud come motore di crescita nazionale
Il Premier ha poi elogiato i risultati economici del Mezzogiorno nel 2023, definendolo la “locomotiva d’Italia”. Secondo Meloni, il Pil del Sud è cresciuto dell’1,3%, superando la media nazionale. Anche l’occupazione ha registrato un incremento superiore rispetto al resto del Paese. Ma il dato più sorprendente riguarda l’export: il Sud ha dato un contributo decisivo, portando l’Italia a diventare la quarta nazione esportatrice al mondo. Un traguardo che, secondo il Presidente, dimostra che “si può fare, con incentivi, infrastrutture, investimenti e orgoglio”.
Pnrr e riforma dei fondi europei
Meloni ha anche ricordato i progressi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza, facendo presente che l’Italia è il Paese con il piano più corposo dell’Unione europea: “Nonostante la complessità del piano, siamo i primi in Europa nella sua implementazione”, ha detto, riferendosi all’approvazione della sesta rata da parte della Commissione Europea. Il Premier ha spiegato come alcune priorità siano state rinegoziate per liberare risorse pari a 21 miliardi di euro, investite in settori cruciali come sanità, infrastrutture energetiche, diritto allo studio e supporto alle imprese.
Un modello da esportare
Il riferimento di Meloni a Caivano, località simbolo delle problematiche del Sud, è stato emblematico: ha ribadito l’intenzione di fare di Caivano un modello replicabile in tutte le aree svantaggiate d’Italia, puntando su sicurezza, legalità e sviluppo: “Abbiamo ancora tantissimi problemi da risolvere nelle regioni del Sud, ma nel 2023 il Mezzogiorno ha dimostrato che può essere il motore del Paese”.
L’orgoglio italiano e il ruolo europeo
Nel corso della cerimonia, Meloni ha voluto ringraziare Raffaele Fitto, futuro Vicepresidente della Commissione europea, rimarcando come questa nomina rappresenti un risultato importante per l’Italia: “La sua presenza a Bruxelles garantirà un’attenzione speciale verso le materie di interesse strategico per il nostro Paese”.
Una sfida per il futuro
L’accordo firmato a Cagliari segna un passo avanti nel rilancio della Sardegna e del Sud Italia. La Premier ha concluso con un messaggio di speranza e determinazione:
“Con questo piano offriamo strumenti concreti e collaboriamo insieme, puntando sul merito e sull’orgoglio. La sfida è mettere le regioni del Mezzogiorno in condizione di competere ad armi pari, dimostrando che il futuro dell’Italia passa anche dal Sud”.
L’obiettivo è chiaro: trasformare le potenzialità del Mezzogiorno in motore di crescita per l’intero Paese, attraverso investimenti mirati, riforme e una nuova consapevolezza del ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo.