La Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti ha avviato un’indagine antitrust su Microsoft, focalizzandosi sulle sue pratiche di licenze software e cloud computing. L’indagine è stata autorizzata dalla presidente della FTC, Lina Khan, in predicato di lasciare il suo incarico. Con l’elezione alla presidenza di Donald Trump e la possibilità di un successore con un approccio più favorevole alle imprese, l’esito dell’indagine resta incerto. La FTC sta esaminando accuse secondo cui Microsoft potrebbe sfruttare il suo dominio nel settore dei software per la produttività, imponendo termini di licenza restrittivi. I concorrenti accusano l’azienda fondata da Bill Gates di vincolare i clienti al suo servizio cloud Azure. NetChoice, un gruppo di lobbying che rappresenta aziende online come Amazon e Google, ha criticato le politiche di Microsoft riguardo alle licenze e all’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale in Office e Outlook. A settembre, Google ha presentato una denuncia alla Commissione Europea, sostenendo che Microsoft applica un sovrapprezzo del 400% per l’uso di Windows Server su piattaforme cloud concorrenti, offrendo aggiornamenti di sicurezza tardivi e limitati. Google, di proprietà di Alphabet, sta affrontando due cause legali, incluso un caso in cui è accusata di ostacolare la concorrenza tra motori di ricerca. Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha testimoniato nel processo contro Google, sostenendo che il gigante della ricerca utilizza accordi esclusivi per bloccare i contenuti. Non è chiaro se Trump ridurrà la pressione sulle Big Tech. JD Vance, il nuovo vicepresidente, ha espresso preoccupazioni sul potere delle aziende nel dibattito pubblico.