Bande criminali ad Haiti stanno sfruttando i disordini politici per consolidare il loro controllo, ostacolando gli sforzi per ripristinare l’ordine. La coalizione Viv Ansanm ha attaccato il 19 novembre aree di Port-au-Prince ancora libere dal loro dominio. Nonostante la resistenza di polizia e residenti, questi attacchi aumentano la pressione sul consiglio elettorale haitiano, incaricato di organizzare le elezioni dopo quasi dieci anni. In un video, un capo banda ha chiesto le dimissioni del consiglio, promettendo che Viv Ansanm avrebbe usato ogni mezzo per ottenerle. Gli attacchi sono avvenuti poco dopo che lo stesso consiglio aveva rimosso il primo ministro ad interim, Gary Conille, scatenando una crisi politica. Le bande hanno sparato agli aerei in avvicinamento all’aeroporto principale, causandone la chiusura temporanea, ed attaccando nuove aree di Port-au-Prince, incendiando case e costringendo i residenti a fuggire. Colpita anche la comunità internazionale: un elicottero dell’ONU e veicoli dell’ambasciata statunitense sono stati bersagliati. Le Nazioni Unite affermano che le bande controllano ormai gran parte di Port-au-Prince, incontrando poca resistenza dalla polizia locale e dalla missione MSS guidata dal Kenya, che il consiglio elettorale vorrebbe espandere in una missione di pace su larga scala. Con la transizione politica bloccata, Viv Ansanm sta consolidando la sua influenza. L’alleanza tra fazioni criminali fornisce una piattaforma per usare la violenza e destabilizzare il Paese, ostacolando il ripristino del controllo statale. Viv Ansanm ha coordinato attacchi contro infrastrutture critiche, forzando le dimissioni dell’ex primo ministro Ariel Henry.