L’aumento del 10% dei reati contro i minori registrato nei primi sei mesi del 2024 segna un dato allarmante. Il rapporto del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, presentato ieri, evidenzia come abusi domestici, violenze di gruppo e pericoli del web stiano diventando emergenze sempre più difficili da fronteggiare. I dati parlano chiaro: nel primo semestre 2024 si sono registrati 20.502 reati contro minori, rispetto ai 18.721 dello stesso periodo nel 2023. Le tipologie di reati in aumento includono l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+22); maltrattamenti contro familiari e conviventi (+15%); violenza sessuale di gruppo (+14%).
Pornografia minorile
Le vittime di genere femminile rimangono predominanti nella maggior parte dei casi, in particolare per violenze sessuali, pornografia e maltrattamenti. Ma anche i bambini di sesso maschile risultano colpiti, specialmente nei reati legati alla disciplina o all’abbandono.
Il web
Un focus specifico è stato dedicato alla criminalità online, con la Polizia Postale che segnala un aumento del 4% nei casi di adescamento e un incremento del 20% per il revenge porn nel primo semestre del 2024. Le piattaforme digitali si confermano luoghi di rischio elevato per i giovani, esposti a fenomeni come il cyberbullismo, la sextortion (estorsione sessuale online) e la condivisione non consensuale di immagini private. Questi crimini, spesso invisibili agli adulti, lasciano cicatrici psicologiche profonde nei minori, generando isolamento sociale, depressione e crisi d’identità. L’assenza di un controllo efficace da parte dei genitori e la curiosità tipica dell’età adolescenziale rendono i ragazzi vulnerabili a manipolazioni, minacce e ricatti.
Violenza sessuale di gruppo
Tra i dati più inquietanti c’è l’aumento della violenza sessuale di gruppo, che nel 2024 ha visto un incremento del 14%. Questo tipo di reato colpisce principalmente adolescenti tra i 14 e i 17 anni, con un impatto devastante sul loro sviluppo psico-emotivo. La dinamica di gruppo rende queste aggressioni ancora più traumatiche, sia per la violenza fisica che per l’umiliazione pubblica che spesso ne deriva.
Il profilo degli autori
Il rapporto del Servizio Analisi Criminale fornisce anche una panoramica sugli autori dei reati. In otto casi su dieci si tratta di uomini, prevalentemente italiani (63%), con un’età compresa tra i 35 e i 64 anni. Gli stranieri rappresentano il 37% degli autori, con una prevalenza di nazionalità rumena, marocchina e albanese. Questi dati suggeriscono come, oltre alla repressione, sia necessario lavorare su un cambiamento culturale per eliminare modelli comportamentali radicati che favoriscono la violenza.
Le vittime
Le vittime di questi crimini sono spesso giovanissimi, con una netta prevalenza della fascia infra-quattordicenne nei reati di pornografia, maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione. Gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni risultano invece più frequentemente vittime di violenza sessuale e cybercrimini. L’analisi evidenzia come gli abusi non lascino solo cicatrici fisiche, ma compromettano gravemente lo sviluppo psico-sociale delle vittime. Senza un intervento tempestivo, questi minori rischiano di vivere nell’isolamento e di riprodurre, in età adulta, comportamenti violenti o relazioni disfunzionali.
Il contributo della Polizia Postale
Il web si conferma una delle sfide più complesse nella tutela dei minori. La Polizia Postale, nel suo contributo al rapporto, sottolinea come l’espansione dei social network e la diffusione degli smartphone abbiano aperto nuove strade per i predatori. I dati mostrano un aumento consistente di crimini come la diffusione illecita di immagini sessuali e l’adescamento online, spesso difficili da prevenire senza un’adeguata educazione digitale e strumenti di controllo parentale.
La risposta
Il rapporto evidenzia la necessità di un intervento integrato, che combini misure di prevenzione, educazione e supporto. Tra le azioni proposte ci sono campagne di sensibilizzazione per famiglie e scuole, mirate a riconoscere i segnali di abuso e a educare i giovani sui rischi del web; rafforzamento dei controlli online, con risorse aggiuntive per la Polizia Postale e sistemi di monitoraggio avanzati; supporto psicologico alle vittime, per aiutarle a superare i traumi e prevenire comportamenti disfunzionali in età adulta.