È salito a 36 morti e 50 feriti il bilancio del raid israeliano su Palmira, nella Siria centrale. È quanto riferito ieri sera dal ministero della Salute di Damasco. Il raid israeliano ha preso di mira la città di Palmira, famosa per i suoi templi greco-romani millenari nella Siria centrale, provocando diversi feriti. “Le esplosioni udite nella città di Palmira sono il risultato di un’aggressione israeliana che ha preso di mira edifici residenziali e la città industriale”, riferisce l’agenzia ufficiale Sana, mentre la televisione siriana parla di “feriti”
Israele, “libertà di azione”
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato che qualsiasi accordo di cessate il fuoco in Libano dovrà lasciare al suo Paese ”libertà di azione” contro Hezbollah. ”In qualsiasi accordo che concluderemo, dovremo preservare la nostra libertà d’azione in caso di violazioni”, ha dichiarato Saar in un discorso agli ambasciatori stranieri a Gerusalemme, mentre l’inviato americano Amos Hochstein è atteso in Israele per discutere una proposta di tregua.
Libano, negoziati sul cessate il fuoco
“Abbiamo ricevuto il documento negoziale, lo abbiamo studiato attentamente e abbiamo formulato osservazioni al riguardo. Anche il presidente del Parlamento, Nabih Berry, ha espresso osservazioni che sono in accordo con le nostre”. Lo ha detto il leader di Hezbollah, Naim Qassem in un discorso televisivo. Lo riporta L’Orient Le Jour.
“Abbiamo negoziato in base a due principi: il primo, un cessate il fuoco completo e totale, e il secondo, la preservazione della sovranità libanese”, ha aggiunto, “l’occupazione pensava di poter ottenere, attraverso un accordo, ciò che non è riuscita a ottenere sul campo, ma questo è impossibile, che i negoziati abbiano successo o meno”.
“La resistenza sta lavorando per eliminare il nemico e per impedire la continuazione dell’occupazione, e noi abbiamo presentato un modello eccezionale in questo senso – rivendica Qassem – La resistenza ha la capacità di continuare a questo ritmo per molto tempo. Israele non può sconfiggerci”.
Raid su Gaza, morti e feriti
È di almeno 18 palestinesi morti il bilancio che arriva dalla Striscia di Gaza colpita da raid aerei israeliani. È quanto riferisce la tv satellitare al Jazeera, che cita fonti mediche, precisando che 13 persone sono rimaste uccise nel nord dell’enclave palestinese. In precedenza la stessa emittente aveva dato notizia della morte di 12 persone in un raid israeliano contro un’abitazione a Jabalya, nel nord della Striscia.
Fine guerra, sovranità resta al Libano
Intervistato dalla tv al Manar, vicina a Hezbollah, un funzionario dell’organizzazione filoiraniana Mahmoud Qmati ha affermato che qualsiasi accordo di cessate il fuoco – mediato dagli Stati Uniti – dovrà porre fine rapidamente ai combattimenti e preservare la sovranità del Libano. In riferimento a Israele, il funzionario ha sostenuto che l’esercito continuerà a colpire obiettivi di Hezbollah anche in caso di tregua.
Droni, Israele attaccherà l’Iraq
Secondo fonti della tv saudita al Hadath “gli Stati Uniti hanno informato l’Iraq di aver esaurito tutti i mezzi per fare pressione su Israele affinché non attacchi Baghdad” in risposta ai lanci di droni e razzi dall’Iraq contro lo Stato ebraico da parte delle milizie filoiraniane. Funzionari della sicurezza irachena hanno detto ad al Hadath che “l’Iraq ha adottato tutte le misure per affrontare eventuali raid israeliani”.
Nucleare, Teheran risponderà ai divieti
L’Iran risponderà “a tempo debito e in modo proporzionato” alla risoluzione, da parte dei paesi europei e degli Usa, presentata al consiglio dei governatori dell’agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea) che condanna la mancanza di cooperazione di Teheran sulla questione nucleare. Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, come riferisce Isna, durante una telefonata con il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, dove ha definito la risoluzione “non costruttiva” ma ha espresso determinazione a proseguire sulla strada della cooperazione con l’agenzia, evitando gli approcci conflittuali e non costruttivi.
Iran e Russia, rafforzati i rapporti
Teheran e Mosca hanno ottimi rapporti e l’Iran è determinato a rafforzare la cooperazione con la Russia a livello bilaterale e multilaterale. Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, in un incontro a Teheran con il rappresentante speciale del presidente russo, Vladimir Putin, per l’Asia occidentale e l’Africa, Mikhail Bogdanov. Le osservazioni di Araghchi arrivano tra le preoccupazioni da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati occidentali riguardo alla cooperazione militare tra Iran e Russia, in particolare rispetto al sostegno con armi fornito da Teheran a Mosca contro Kiev, che ha portato l’Unione Europea e il Regno Unito a dichiarare nuove sanzioni contro l’Iran nei giorni scorsi.