SpaceX ha condotto, martedì, il sesto test del razzo Starship, decollato dalla base privata “Starbase” vicino a Brownsville, in Texas. A bordo non c’erano persone. Lo navicella ha raggiunto lo spazio, completando metà della sua orbita terrestre prima di rientrare nell’atmosfera e atterrare nell’Oceano Indiano. SpaceX aveva pianificato di recuperare il booster “Super Heavy” dopo la separazione, facendolo atterrare sui bracci della torre di lancio. Tuttavia, durante il webcast è stato comunicato che il booster non aveva soddisfatto i “criteri di impegno” per la cattura, finendo nel Golfo del Messico. Come in ogni precedente test, SpaceX ha continuato a spingersi oltre, testando nuove capacità dello Starship, tra cui la riaccensione di un motore nello spazio e l’esplorazione di nuovi elementi dello scudo termico. Inoltre, il lancio serale ha reso possibile il primo ammaraggio diurno dello Starship nell’Oceano Indiano. Il presidente eletto Donald Trump ha assistito al lancio, come aveva fatto per il primo volo con astronauti di SpaceX in Florida nel 2020. Dopo il successo del quinto volo, segnato dalla prima cattura del booster, alto più di 20 piani, la Federal Aviation Administration ha autorizzato SpaceX a procedere con il sesto lancio. Tuttavia, nel quinto volo, il booster aveva rischiato di fallire la presa a causa di un problema di sincronizzazione con un sottosistema del razzo. La società ha dichiarato di aver migliorato l’hardware del booster per una maggiore ridondanza e resistenza strutturale. Il sistema Starship è progettato per essere completamente riutilizzabile e risulta fondamentale per il piano della NASA di riportare astronauti sulla Luna, avendo vinto un contratto multimiliardario per utilizzare Starship come lander lunare con equipaggio nel programma Artemis della NASA.