lunedì, 18 Novembre, 2024
Attualità

Cesvi: nel mondo 5 milioni di bambini muoiono prima dei 5 anni

Ogni anno, il Global Hunger Index accende i riflettori su una tragedia globale: la fame e la malnutrizione, che colpiscono milioni di persone, con i bambini come prime vittime. L’edizione 2024, curata per l’Italia da Cesvi e redatta da Welthungerhilfe, Concern Worldwide e IFHV, presenta un quadro drammatico: 148 milioni di bambini soffrono di arresto della crescita, 45 milioni sono deperiti e quasi 5 milioni muoiono prima dei cinque anni, un numero che equivale all’intera popolazione italiana tra 0 e 10 anni. La malnutrizione non è un problema isolato. Nei primi giorni di vita, o addirittura durante la gravidanza, i bambini risentono della carenza di nutrizione delle madri: oltre 9 milioni di donne e ragazze soffrono di malnutrizione acuta in gravidanza e allattamento, con effetti devastanti sui neonati. Complessivamente, 36 milioni di bambini sotto i cinque anni sono malnutriti, di cui oltre 9 milioni in condizioni critiche.

La situazione è particolarmente grave in 27 Paesi, con Burundi, Yemen e Niger in testa. Qui, circa la metà dei bambini presenta ritardi nello sviluppo causati dalla malnutrizione. In Afghanistan, Argentina, Mongolia, Niger e Yemen, il fenomeno dell’arresto della crescita è aumentato di almeno 4 punti percentuali negli ultimi anni.

I conflitti

Le guerre e i conflitti armati peggiorano ulteriormente la situazione: quasi 2 miliardi di bambini vivono in Paesi coinvolti in crisi belliche, e 473 milioni – più di uno su sei – si trovano entro 50 km da scontri armati. In Africa, 181 milioni di bambini vivono in contesti di guerra, con Somalia, Niger, Nigeria, Ciad e Sierra Leone che registrano i tassi di mortalità infantile più alti: oltre un bambino su dieci non supera i cinque anni. La crisi alimentare è drammatica anche nella Striscia di Gaza, dove il 96% della popolazione è caduto in condizioni di insicurezza alimentare. CESVI, nonostante le difficoltà, distribuisce acqua potabile, cibo terapeutico come il Plumpy’Nut e lavora per migliorare le condizioni igienico-sanitarie.

La crisi climatica aggiunge un ulteriore livello di complessità: 1 miliardo di bambini vive in aree vulnerabili agli shock climatici. Negli ultimi sei anni, 43 milioni di minori sono stati sfollati a causa di disastri naturali, e 40 milioni ogni anno sono costretti a interrompere gli studi per via della distruzione delle scuole.

Clima e fame

In Somalia, colpita da siccità croniche e alluvioni devastanti, il tasso di mortalità infantile è allarmante: oltre 3 bambini su 100 muoiono nei primi 28 giorni di vita, e 4 su 100 entro i 4 anni. Cesvi opera nel Paese con programmi nutrizionali specifici per madri e neonati. Il rapporto GHI 2024 mostra chiaramente che siamo ancora lontani dall’obiettivo di eliminare la fame entro il 2030. Con un punteggio globale di 18,3, che rappresenta una fame moderata, le proiezioni attuali indicano che 582 milioni di persone saranno ancora cronicamente denutrite nel 2030, metà delle quali in Africa.

In 36 Paesi i livelli di fame sono gravi e in 6 addirittura allarmanti, tra cui Somalia, Yemen e Sud Sudan. Haiti emerge come uno degli Stati con l’aumento più marcato nei punteggi GHI, a causa di malnutrizione crescente, inflazione, instabilità politica e violenze interne.

Un appello all’azione

“Nonostante i progressi compiuti tra il 2000 e il 2016, i miglioramenti si sono fermati o addirittura invertiti in molti Paesi”, sottolinea Stefano Piziali, Direttore Generale di Cesvi. “Il mondo deve agire con urgenza per fermare questa crisi”.

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