domenica, 17 Novembre, 2024
Agroalimentare

Coldiretti e Filiera Italia: “Stop all’accordo con il Mercosur senza reciprocità delle regole”

La richiesta in occasione del G20 di Rio de Janeiro

Alla vigilia del G20 di Rio de Janeiro, che si terrà domani, Coldiretti e Filiera Italia lanciano un allarme sull’accordo di libero scambio tra l’Unione europea e i Paesi del blocco sudamericano Mercosur. Le due organizzazioni denunciano che l’intesa, nella sua attuale formulazione, potrebbe causare gravi danni all’agroalimentare italiano ed europeo, compromettendo anche la sicurezza alimentare e l’ambiente. Secondo Coldiretti e Filiera Italia, l’accordo non tiene conto delle differenze negli standard produttivi tra l’Ue e i Paesi Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Mentre le produzioni europee sono soggette a norme stringenti in materia di sicurezza alimentare, tutela ambientale e diritti dei lavoratori, le regole sudamericane risultano meno rigorose.

Tra i problemi evidenziati c’è l’so di pesticidi (in Brasile, negli ultimi 20 anni, l’uso di pesticidi è quadruplicato, e molti di questi contengono principi attivi vietati nell’Unione europea); allevamenti intensivi (in Sudamerica è ancora consentito l’uso di antibiotici e ormoni per stimolare la crescita degli animali, pratica proibita in Europa dal 2006); tracciabilità carente (l’accordo non garantisce un sistema di controllo adeguato per impedire l’ingresso nell’Ue di prodotti non conformi, come carne non certificata ‘hormone free’); allarmi sanitari (il sistema europeo Rasff ha registrato oltre 200 segnalazioni nell’ultimo anno per cibi provenienti da Paesi Mercosur contaminati da pesticidi, sostanze tossiche e batteri).

Impatto ambientale

L’accordo Mercosur rischia di aggravare il problema della deforestazione in Amazzonia, una delle regioni più preziose per l’equilibrio climatico del pianeta. Si stima che l’intesa potrebbe portare alla distruzione di 1,35 milioni di ettari di foresta, contribuendo alla crisi climatica globale. A ciò si aggiungono le preoccupazioni legate al sfruttamento del lavoro in alcune filiere sudamericane, come quelle delle banane in Brasile e delle fragole in Argentina, dove si registrano frequenti violazioni dei diritti dei lavoratori.

L’accordo rischia di creare una concorrenza sleale per le imprese italiane, che sarebbero penalizzate dalla corsa al ribasso dei costi dei produttori Mercosur. In particolare, le organizzazioni sottolineano che il mercato sudamericano resta chiuso ai prodotti agroalimentari trasformati dell’UE a causa di barriere non tariffarie di tipo sanitario e veterinario.

Una parità di condizioni mancata

Inoltre, non viene assicurata una tutela adeguata alle produzioni di qualità italiane, lasciando spazio al proliferare del ‘Made in Italy tarocco’, una pratica già diffusa in Sudamerica che danneggia gravemente l’immagine e l’economia del nostro agroalimentare. Coldiretti e Filiera Italia precisano di non essere contrarie agli accordi di libero scambio, a patto che questi garantiscano una parità di condizioni tra i produttori delle due aree. L’attuale intesa, invece, ignora le differenze strutturali tra i due blocchi e non offre soluzioni per tutelare gli interessi europei.

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